Sanità privata, partono i fondi integrativi del Ssn
Lo aveva promesso nel suo «Libro bianco»: al Welfare sanitario
tradizionale andrà sempre più affiancato il “secondo pilastro”
dell’assistenza integrativa, frutto della contrattazione collettiva. E
ora Maurizio Sacconi, ministro del super Welfare che sta per “perdere”
la competenza sulla Salute, mantiene la promessa. Con un decreto appena
firmato dal ministro, il Governo rilancia i Fondi sanitari integrativi
del Ssn. Lo fa in due mosse. Costituendo l’«Anagrafe» di Fondi, Casse,
enti e società di mutuo soccorso con fini solo assistenziali. E
precisando le prestazioni che dovranno garantire almeno il 20% del
totale delle prestazioni offerte agli iscritti, pena la perdita delle
attuali agevolazioni fiscali: prestazioni odontoiatriche, assistenza
socio-sanitaria ai non autosufficienti ma anche interventi destinati a
chi è temporaneamente «inabilitato» per malattia o infortunio.
Il nuovo decreto,
anticipato dal settimanale «Il Sole-24 Ore Sanità», dà applicazione al
provvedimento del giugno 2008 dell’allora ministro Livia Turco. Non
senza riservare novità, a partire dalla più dettagliata elencazione
delle prestazioni vincolate da fornire entro il 20% dei bilanci di
Fondi e Casse. E confermando così in pieno una linea di tendenza ormai
consolidata: se il “tutto a tutti” non è più possibile col Ssn, la
scorciatoia della sanità integrativa, quella soprattutto che passa per
la via negoziale, si sta rivelando decisiva, non solo per le famiglie,
ma anche per i conti pubblici. Di cure dentarie, del resto, nel Ssn,
neppure a parlarne, così come per la non autosufficienza.
Prestazioni «vincolate». Le
prestazioni «vincolate», che dovranno rappresentare almeno il 20% di
tutte le risorse impegnate da Fondi e casse per l’intera gamma di
prestazioni erogate nell’anno, al netto delle spese gestionali, sono
distinte in quattro “voci”: l’assistenza odontoiatrica, incluse le
protesi; le prestazioni sociali a rilevanza sanitaria per i non
autosufficienti per favorirne l’autonomia e la permanenza a casa, ma
anche presso le strutture residenziali e semiresidenziali non
assistibili a domicilio; le prestazioni sanitarie a rilevanza sociale
da garantire ai non autosufficienti , sia a casa sia presso strutture
esterne; le prestazioni destinate al recupero di chi è temporaneamente
inabile per infortunio o malattia, dagli ausili ai dispositivi medici
fino alle cure termali e alla riabilitazione.
Il vincolo del 20% dovrà essere garantito fin dalle gestioni 2010.
Ma la verifica vera e propria del rispetto delle condizioni ai fini
dell’accesso al beneficio fiscale, scatterà solo dal 2012: i bilanci
2010 saranno chiusi infatti solo alla metà del 2011 e solo a quel punto
l’Anagrafe potrà comunicare alle aziende l’applicazione o meno del
bonus fiscale, che a quel punto scatterà, o meno, dalle buste paga del
gennaio 2012.
Nasce l’Anagrafe.
L’iscrizione all’«Anagrafe» dei Fondi integrativi (e di Casse, enti,
società di mutuo soccorso) dovrà essere formalizzata entro il 30 aprile
2010 e rinnovata ogni anno entro il 31 luglio. Per l’iscrizione
all’Anagrafe – che sarà a prova di privacy e le cui modalità di
funzionamento verranno fissate con un altro decreto – dovranno essere
inviati per via telematica al sito
www.ministerosalute.it/programmazione: atto costitutivo, regolamento,
nomenclatore delle prestazioni, bilancio preventivo e consuntivo o
documento equivalente, schema di modelli di adesione degli iscritti.
Per il rispetto della soglia delle risorse vincolate, dal 2011, al
momento dell’iscrizione (o del rinnovo) all’Anagrafe andrà aggiunta
anche la certificazione del legale rappresentante che dovrà indicare,
al netto delle spese generali: le somme impegnate per le prestazioni
con risorse vincolate almeno al 20% del totale delle risorse spese; il
totale delle risorse impegnate per tutte le altre prestazioni; il
rapporto percentuale tra le prestazioni «vincolate» e l’insieme di
tutte le altre prestazioni.