Save the Children, un Atlante dell’infanzia in Italia
“L’isola dei tesori. Atlante dell’infanzia (a rischio) in Italia”, questo il nome dell’opera presentata oggi da “Save the Children”, la più grande organizzazione internazionale indipendente che lavora per migliorare concretamente la vita dei bambini in Italia e nel mondo, nata nel 1919, opera in 120 paesi del mondo con programmi di salute, risposta alle emergenze, educazione e protezione dei bambini dagli abusi e dallo sfruttamento. Cosa descrive l’Atlante? Descrive una realtà italiana molto preoccupante, dove su un “tesoro” – così lo definisce, a ragione, “Save the Children” – di oltre dieci milioni di bambini sotto i diciotto anni, ben 1.756.000 sono in condizioni di povertà relativa. Un dato allarmante, che fa percepire chiaramente quale rischio corrono le nuove generazioni e quale triste futuro sia stato loro riservato. Da nord a sud i problemi sembrano moltiplicarsi, sempre più minori vivono in famiglie che hanno una capacità di spesa per consumi ben al di sotto della media nazionale. Il 65% si concentra al sud, ma anche il nord non è certo esente da problematiche economiche, senza contare quei minori nascosti nelle “pieghe” di una società civile indifferente e dura con i deboli. Minori, per la maggior parte stranieri, che trascorrono una vita invisibile, schiacciati dalla clandestinità e reclutati dallo sfruttamento. Quello dei bambini è un bubbone sociale che viene spesso nascosto dai lustrini che tutti i giorni infrangono le nostre menti. In questa fase di difficoltà, dove si impoverisce il welfare, dove si impoverisce la sanità pubblica, dove si impoveriscono gli aiuti alle neo-mamme, dove non si vogliono affrontare “a piene mani” tutti quei problemi che gravano sulle famiglie, non servono una tantum estemporanee o azioni propagandistiche, quanto strategie concrete per sostenere chi sia in difficoltà a crescere i propri figli, a pagare l’affitto, a curare la propria salute, che sono poi l’equivalente dei diritti cui aspira ogni cittadino. Le famiglie, con i loro bambini, devono essere sostenute, perchè sono il motore pulsante dell’Italia, sono l’antidoto alla rassegnazione, in un Paese sempre più minacciato da derive sociali ed economiche. Come propone “Save the Children” è urgente la nomina di un Garante per l’infanzia e l’implementazione di un Piano Nazionale Infanzia, mancante dal 2004, che definisca livelli essenziali delle prestazioni sociali per l’infanzia e l’adolescenza. Se non si tutelano i minori, come possiamo pensare di avere un futuro? Come possiamo uscire da questo limbo temporale, dove il nostro “Angelus Novus” ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese, ha il viso rivolto al passato ma la tempesta non lo spinge nel futuro, lo ferma a mezz’aria? Il nostro obiettivo deve essere quello di uscire dall’incertezza, partendo magari dai bambini.