Scampia, proposta choc dei Verdi: “Droga liberalizzata”. Pisani: “Non siamo d’accordo. Serve presenza fissa dello Stato”
“Non siamo assolutamente d’accordo questa volta con quanto affermato oggi dai Verdi in merito alla liberalizzazione della droga – ha detto l’avvocato Angelo Pisani, presidente dell’Ottava Municipalità -. La gente per bene di Scampia va liberata dalla criminalità agendo tramite specifiche misure scandite e definite nel tempo e non solo quando i riflettori sono puntati sul quartiere nel momento in cui avviene l’ennesimo omicidio. La droga legalizzata è inutile, non porterà mai nessun vantaggio, né scalfirà alcun business criminale, perché la vera soluzione sta nella presenza concreta dello Stato e nell’adozione di una politica d’intervento studiata ad hoc. Noi da tempo abbiamo invocato aiuti dalle istituzioni ma occorre che ognuno faccia la propria parte a partire dal Comune di Napoli che mantenga le promesse e gli impegni presi. La situazione in cui è attualmente il quartiere si presta purtroppo a facili giochi mediatici ed a passerelle politiche, la differenza sta in quello che realmente le autorità e il Governo sono capaci di fare anche quando i riflettori dei media tacciono”.
“Sono decenni che lo Stato e le forze dell’ ordine tentano di fermare o almeno arginare le piazze di spaccio di Secondigliano e Scampia a Napoli – spiegano lo speaker radiofonico Gianni Simioli ed il commisario regionale dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli – tra le più grandi d’ Europa e totalmente in mano ai clan.
Fino ad oggi purtroppo i risultati sono stati deludenti con un aumento della criminalità e affiliati.
Noi proponiamo una soluzione alternativa a quella percorsa fino ad oggi che purtroppo non ha portato grandi risultati e cioè che in questi due quartieri in via sperimentale lo Stato permetta e controlli direttamente la vendita delle droghe leggere.
Riteniamo che in questo modo molti cittadini romperebbero ogni rapporto con la camorra e lo Stato incasserebbe notevoli proventi marginalizzando fortemente il fenomeno criminale”.
“Noi proponiamo questa soluzione – continuano Simioli e Borrelli – essendo favorevoli in generale alla legalizzazione delle droghe leggere ma anche convinti che in via sperimentale un progetto di questo tipo potrebbe creare notevoli problemi alla camorra, portare ottimi entroiti nelle casse statali e ridurre significativamente la criminalità a Napoli oltre che offrire un lavoro legale agli abitanti del quartiere”.