Scattano sigilli per i lidi di Licola e Bacoli
Sigilli al complesso turistico Sabbia
d’argento a Giugliano, in provincia di Napoli, proprio mentre numerosi
gruppi di bagnanti, in gran parte stranieri, se ne stavano sull’arenile
a godersi il sole. Il sequestro è scattato per un albergo in grado di
ospitare fino a sessanta persone, settanta bungalow, un ristorante, un
bar e due piscine, oltre a ombrelloni, sdraio, depositi e uffici.
Tutto, stando agli accertamenti dei carabinieri, era stato realizzato
senza concessioni edilizie, amministrative, e senza requisiti
professionali. Il titolare, denunciato, aveva avviato un’attività dal
valore di circa 5 milioni di euro, su una superficie di 40mila metri
quadri, in parte comunali, in parte regionali.
I militari
hanno elevato sanzioni amministrative per circa cinquemila euro. La
stagione estiva finisce prima ancora di cominciare per il quarto
imprenditore balneare che da anni opera a Giugliano.
Sabato
scorso era stata la volta dei lidi Le Hawai, Le Antille e Le Canarie,
anche in questo caso chiusi per ampliamenti realizzati in assenza di
concessioni edilizie e non mai condonati dal momento che l’area in
questione, è sottoposta a vincoli archeologici, paesaggistici e
addirittura in alcuni tratti, militari.
«È da trent’anni che
attendiamo risposte dal Comune – afferma il proprietario del lido Le
Canarie – ed invece continuiamo a pagare per le concessioni demaniali,
senza ottenere indicazioni sulle sorti dei nostri stabilimenti. Ci
dicessero una volta per tutte – poi conclude – se abbatteranno o se
condoneranno».
E i sigilli scattano anche a Bacoli. La task force
contro l’abusivismo edilizio costiero è intervenuto sulla spiaggia
romana: il comando di Pozzuoli del corpo forestale dello Stato, con la
capitaneria di porto di Baia e la polizia municipale, ha posto sotto
sequestro lo stabilimento balneare B&B del tutto privo di
autorizzazioni. Sequestrati 11mila metri quadrati e denunciate due
persone.
Durante i controlli è emerso che il lido, diretto
allora da un altro gestore, era stato oggetto di una precedente
ordinanza di demolizione firmata dall’Ufficio tecnico del Comune di
Bacoli nel 2002. Il provvedimento fu emesso poiché l’area ricade nel
Piano di protezione integrale dei Campi Flegrei, nel Prg ed in una zona
Sic, ovvero di interesse comunitario. E ieri i sigilli sono stati
apposti all’intera area con sala ristorante, terrazzino, aiuola in
muratura, pavimentazioni e rivestimenti, controsoffittature e muri di
cinta, una piattaforma e due locali per le docce.