Sciopero Tir, Pisani: “Denunceremo le illegalità della protesta a danno dei cittadini”
Da oggi è scattato lo sciopero dei tir indetto da Trasporto Unito che durerà fino alle 24 di venerdì. Il fermo è stato attuato in tutta Italia, isole comprese, ed il rischio maggiore è di bloccare le principali arterie stradali, ma soprattutto i porti, snodi di vitale importanza per l’economia italiana. Già si è verificato, infatti, un blocco dei varchi portuali a Genova.
La decisione di incrociare le braccia, presa venerdì scorso, ha subito suscitato molte polemiche tra cui quelle del sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino che ha invitato Trasporto Unito a desistere dallo sciopero definendo tale gesto ”irresponsabile”. “Gli autotrasportatori di Trasportounito minacciano di mettere semirimorchi di traverso all’ingresso degli scali da lunedi’ 24 a venerdi’ 28 ottobre” ha denunciato Giachino. ”Invito Trasporto Unito a non bloccare l’economia del Paese, lo sciopero in questo momento e’ inutile, il governo sta lavorando per rispondere ai bisogni della categoria”.
Non tarda la risposta di Maurizio Longo, segretario nazionale di Trasporto Unito, il quale chiede interventi per la funzionalità del mercato e le normative del settore, come tempi di pagamento certi, modifiche al sistema dei costi minimi, così come al sistema degli accordi di settore, e più vigilanza sui contratti di trasporto e intermediazione. Inoltre chiede interventi per realizzare un gasolio professionale nazionale, per determinare una strategia nei confronti delle compagnie assicuratrici e per rivedere l’applicazione degli studi di settore.
“Nel caso in cui in qualche città tali proteste si tramutino in comportamenti illegali provocando in primis danni al trasporto pubblico, ai cittadini ed al traffico, riteniamo opportuno formulare esposti e denunce alle Procure della Repubblica – ha affermato l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumarori -. Non è possibile scioperare contro il Governo ma creare disagi al cittadino anch’egli costretto a subire aumenti della benzina, che decolla vertiginosamente da fine giugno, delle assicurazioni, delle accise ed anche di tutti i beni di prima necessità. Mettere in ginocchio l’economia del Paese minacciando di bloccare gli scali portuali e di congestionare, come conseguenza, le città italiane intaccando anche la normalità dei cittadini, ad esempio nel rifornirsi di benzina o nel reperimento degli alimenti, dei pendolari e degli automobilisti che vivono praticamente le stesse difficoltà, non è la giusta maniera di dissentire. La situazione è rischiosa e chiediamo soluzioni eque a tutte le categorie, sconti ai troppi, eccessivi aumenti sia al trasportatore sia all’automobilista”.