Scontri nel Mar Giallo: condannato l’attacco nordcoreano
Secondo la rete televisiva YTN, sono state lanciate una cinquantina di granate sull’isola di Yeonpyeong, dove vivono circa un migliaio di persone, situata nel Mar Giallo, una zona disputata tra le due Coree e già teatro di numerosi incidenti
L’isola di Yeonpyeong si trova appena sotto la linea frontaliera decretata dalle Nazioni Unite dopo la guerra di Corea, ma è collocata al nord della linea di divisione rivendicata da Pyongyang.
Altri gravi incidenti navali si erano osservati nella stessa zona negli anni 1999, 2002 e 2009.
Questi bombardamenti sopraggiungono proprio nel momento in cui è stata rivelata l’esistenza di un programma di arricchimento dell’uranio, in Corea del Nord, notizia riportata da uno scienziato americano, che ha aumentato la tensione e la preoccupazione degli Stati Uniti e dei suoi alleati.
La Cina che ha manifestato la sua “preoccupazione” e ha annunciato in modo “imperativo” il processo di negoziati a Sei sul programma nucleare nordcoreano. Mosca ha messo in guardia contro “un’escalation”. Il primo ministro giapponese ha chiesto ai suoi ministri di “prepararsi per ogni evenienza”. Gli Stati Uniti e l’Unione europea hanno duramente condannato l’attacco nordcoreano.
A Seul, lo stato maggiore sudcoreano ha confermato che i bombardamenti hanno raggiunto l’isola dove si trova un distaccamento dell’esercito, che ha neutralizzato i lanci di granate nordcoreane, lo ha annunciato il ministero della difesa sudcoreano.
Le 2 Coree si accusano reciprocamente
“L’aviazione e la marina sud coreana stavano conducendo esercitazioni, ad un certo punto la Corea del Nord ha aperto il fuoco per opporsi”. Ha riferito un responsabile militare, citato dalla TV YTN.
Il presidente sudcoreano Lee Myung-Bak ha riunito un congresso di emergenza. “Si trova ora in un zona di sicurezza per discutere sulle possibili risposte con i suoi ministri e i servizi di sicurezza. Seguiamo la situazione da vicino”, ha sottolineato un portavoce della presidenza sudcoreana.
La Corea del Nord ha invece dato la sua versione dei fatti, completamente diversa da quella di Seul, che garantisce di non essere all’origine dei primi bombardamenti: “Nonostante i nostri ripetuti avvertimenti, la Corea del Sud ha gettato decine di granate, abbiamo, quindi, dovute prendere immediate iniziative militari”, riferisce l’agenzia stampa statale KCNA. “L’esercito nordcoreano continuerà senza esitazione al contrattacco militare, se il nemico sudcoreano osa invadere il nostro territorio soltanto di un millimetro”, aggiunge il comunicato.
Le relazioni tra le due Coree, sempre tecnicamente in guerra, si erano considerevolmente deteriorate nel marzo scorso, dopo il naufragio della corvette sud coreana Cheonan. Seul ha sempre accusato la marina nordcoreana di avere silurato la sua nave, che uccise 46 marinai.