Scritta ingannevole
Sigarette “LIGHT” ingannevoli e pericolose: l’Avv. Angelo Pisani, presidente di Noi Consumatori, fa condannare l’ETI (oggi BAT) da un giudice napoletano a risarcire danni personali ed esistenziali, più spese legali a fumatori raggirati da distorta informazione.
La dicitura ”lights” sulle confezioni sigarette costituiva una pubblicità ingannevole e pregiudizievole: per questo motivo la prima sezione del Giudice di Pace di Napoli, Dr. Renato Marzano, accogliendo la domanda e le difese dell’Avv.Angelo Pisani ha condannato l’Ente tabacchi italiani SpA (ETI) difesa dagli Avv.ti Prof.ri Roberto Poli e Nicola Rascio, in quanto responsabile secondo il Giudice delle omissioni e distorsioni della dovuta informazione ai consumatori dei gravi pericoli derivanti dal fumo, a pagare in favore di due fumatori 750,00 euro a titolo di risarcimento danni da responsabilità contrattuale ed extracontrattuale, oltre spese legali ed interessi”‘.
“È la quarta sentenza di questo genere in Italia, un pronunciamento che può segnare un’importante precedente per le vittime e i danni da fumo e un vero spartiacque nella difesa dei diritti dei consumatori”, commenta l’avvocato Angelo Pisani, che ha assistito le vittime del cosiddetto fumo LIGHT, nella lunga e complessa causa contro la multinazionale italiana del tabacco e promette ancora battaglia nelle aule dei tribunali italiani.
L’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione Noi Consumatori, aveva già promosso una battaglia personale contro le ”light” davanti all’Antitrust, ottenendo già innanzi all’Autorità Garante del mercato un’indiscutibile successo contro la Philips Morris e le altre multinazionali del tabacco e anche la prima autorevole pronuncia sull’ingannevolezza della pubblicità light, come comprovata inoltre da diversi studi scientifici.
Negli ultimi anni le multinazionali del tabacco sono state più volte sanzionate e condannante dai Giudici, già nel 2002, ricorda l’Avv. Pisani, in America la Giuria di Portalnd, nell’Oregon, per la prima volta stabilì che le light sono pericolose quanto le normali condannando la Philips Morris a pagare un maxi indennizzo di 150 milioni di dollari.
Subito dopo nell’accogliere il primo ricorso dell’Avv. Angelo Pisani il Presidente dell’Antitrust Giusepe Tesauro fissò al 30 settembre 2003 il termine per la scomparsa dal mercato delle sigarette ”leggere-mild-light” al fine di tutelare la salute dei consumatori ed eliminare pubblicità ingannevoli dalle confezioni.
Nell’ultima sentenza sul caso “light”, il Giudice Marzano, dopo aver rigettato le innumerevoli eccezioni preliminari sollevate dai legali del colosso italiano del tabacco, anche sulla base del chiaro precedente dell’Antitrust ottenuto invia amministrativa dall’Avv. Angelo Pisani, il magistrato nella sentenza sottolinea che chi produce e vende tabacchi esercita un’attività pericolosa poiché i tabacchi contengono in sè una potenziale carica di nocività per il bene salute, ossia per un bene primario dell’uomo, tutelato dalla Carta Costituzionale, come diritto fondamentale, perciò lo stesso produttore di sigarette, al contrario di quanto fatto nel caso delle sigarette light raggirando i consumatori, è obbligato a usare ogni cautela per evitare che il rischio si tramuti in danno concreto; infatti la dicitura ”light” inganna e induce in errore i fumatori, che ingenuamente credono di fumare sigarette meno dannose di quelle normali, subendo invece uguali danni e pregiudizi.
Da ciò deriva, per il magistrato, un concorso di responsabilità contrattuale ed extracontrattuale a carico dell’ETI – come produttore e fornitore delle ”Ms e Sax light ” – anche in relazione al danno esistenziale, da ansia e da stress, per ”la paura di contrarre in futuro malattie legate al fumo, che i fumatori di light pensavano di scongiurare o almeno ridurre ricorrendo a sigarette “light” e di cui si potrà comunque provare la sussistenza e chiedere il risarcimento in separato giudizio.
”Dopo aver vinto la battaglia sia in sede amministrativa che giudiziaria contro le sigarette light, la cui pubblicità anche in base a una direttiva della Comunità Europea è in gran parte sparita dalle confezioni dopo il provvedimento dell’Antitrust – aggiunge l’avvocato Pisani – è finalmente iniziata l’ora, come già in America, della vera guerra ai venditori di fumo ossia le multinazionali del tabacco, per veder risarcire tutti coloro che assuefatti irrimediabilmente dalla dipendenza del fumo, in buona fede, avevano creduto alle promesse implicite di quella ingiustificabile dicitura light sui pacchetti in realtà ingannevole e pericolosa.
La sentenza del Giudice napoletano non sarà l’ultima; infatti, l’avvocato Pisani, che da anni studia i rimedi e prepara le cause contro i danni da fumo, dopo aver giurato personale vendetta contro le multinazionali del tabacco, ricorda ancora che ci sono molti altri procedimenti giudiziari in corso davanti ad altri giudici, e, proprio in difesa del superiore diritto alla salute e tutela della legga inoltre si augura che se ne aggiungano migliaia e migliaia di processi per farla pagare anche economicamente alle multinazionali del tabacco che causano inammissibili dolori e ingenti spese al sistema sanitario per le terribili malattie e decessi dei fumatori, ma anche per dimostrare che i cittadini non esitano a lottare per difendere i propri diritti fino a colpire nel portafoglio i colossi del tabacco”.
Sabato aprirà a Napoli lo sportello antifumo, con numeri telefonici a disposizione infoline 081/5567777 ed helpsms 3337176353, per informare, assistere e guidare tutti i consumatori e vittime del fumo nella maxi causa per 50 milioni di euro che anche in Italia, in versione simile alla class action americana, si sta organizzando e sarà proposta contro le multinazionali del tabacco light per ottenere i dovuti risarcimenti e per affermare il concetto di tutela delle salute come sancito dalla Costituzione.
Causa Come bisogna procedere e quali requisiti bisogna avere per procedere legalmente contro una multinazionale del genere?
eppoi è scritto in inglese Qui siamo in Italia e si deve scrivere in Italiano possibilmente con la traduzione in dialetto del luogo chè non sono obbligata a conoscere l’inglese. Poi introdurre una lingua straniera è uno scempio ! Alla fine si capisce più una mazza!
eppoi è scritto in inglese Qui siamo in Italia e si deve scrivere in Italiano possibilmente con la traduzione in dialetto del luogo chè non sono obbligata a conoscere l’inglese. Poi introdurre una lingua straniera è uno scempio ! Alla fine si capisce più una mazza!