Scudo fiscale, il provvedimento include il falso in bilancio
L’Aula del Senato ha dato il via libera, con 134 sì, 24 no e un
astenuto, all’emendamento di modifica dello scudo fiscale-ter del
senatore Salvo Fleres (Pdl), che estende la copertura dello scudo
fiscale a una serie di reati tributari e societari, compreso il falso
in bilancio. Il Pd non ha partecipato al voto.
Per aderire allo scudo fiscale ci sarà tempo solo fino al 15
dicembre. La data inizialmente fissata per il 15 aprile è stata
anticipata per permettere di portare a bilancio gli introiti il prima
possibile. L’obiettivo del governo, infatti, è quello di fare arrivare
nelle casse dello Stato la somma più alta possibile e di incassarla già
nel 2009.
Lo scudo fiscale non darà nessuna copertura per i
procedimenti penali in corso al 5 agosto 2009, mentre sarà copertura
solo per i procedimenti amministrativi, civili e di natura tributaria
successivi alla data di entrata in vigore della legge anticrisi, ovvero
dal 5 agosto 2009. Viene inoltre stabilita la cancellazione
dell’obbligo di segnalazione da parte dei professionisti ai fini delle
norme antiriciclaggio. Infine, viene estesa la copertura garantita
dallo scudo fiscale per le società collegate o controllate estere.
Il
testo approvato dall’Aula del Senato prevede il pagamento dell’imposta
del 5% sul totale dei capitali esportati all’estero escludendo la
punibilità penale per dichiarazioni fraudolente mediante l’uso di
fatture o di altri documenti, per omessa dichiarazione, occultamento o
distruzione di documenti contabili, false comunicazioni sociali in
danno delle società, dei soci e dei creditori, falsità in registri e
notificazioni e falsità in scritture private.
Giulio Tremonti,
ministro dell’Economia, già ieri nel corso della presentazione della
Finanziaria, ha difeso la bontà del provvedimento: “Se c’è qualcuno che
ha idee migliori, ce le mandi, anche in busta chiusa. Noi le prendiamo
in considerazione”.
Quanto alle polemiche sulle previsioni per
le maggiori entrate grazie allo scudo fiscale, il ministro ha
precisato: “Non sappiamo quale sarà il gettito ma certamente sarà
superiore a 1 euro che è stato previsto simbolicamente nella relazione
sul provvedimento. Le maggiori entrate saranno destinate a scopi
sociali, come il 5 per mille”. Puntualizza il responsabile del
dicastero dell’Economia: “E’ più grave far uscire i soldi o farli
rientrare? Con lo scudo fiscale si paga subito il 5% e poi si
continuano a pagare le imposte sui capitali”.
Cgil, Cisl e Uil
si dividono sul giudizio nei confronti dello scudo fiscale. Raffaele
Bonanni, segretario generale della Cisl, si augura che le maggiori
entrate vengano utilizzate per il rinnovo contrattuale dei lavoratori
del pubblico impiego: “Siamo contrari allo scudo, ma visto che siamo in
tempi di crisi allora tanto vale reperire quelle risorse e destinarle
al lavoro. Primo tra tutti quello dei dipendenti pubblici”. Per
Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil, lo scudo fiscale
resta invece “un favore ai furbi e va comunque condannato”. A
preoccupare tutti i sindacati è il fatto che nella Finanziaria non
vengano citate le somme a disposizione del rinnovo contrattuale per i
dipendenti statali.
Contrari al provvedimento le forze
dell’opposizione. per Dario Franceschini, segretario del Pd, “è una
vergogna che chi si è comportato onestamente rispettando la legge e
pagando tasse anche alte, vede che chi ha violato la legge e ha
esportato capitali illegalmente compiendo reati, fa rientrare quei
soldi in Italia pagando dieci-venti volte di meno di chi ha rispettato
la legge e vede cancellate le conseguenze penali dei reati commessi”.
Secondo il senatore Elio Lannutti (Idv), si tratta di “un condono
tombale sui reati societari e probabilmente anche i banchieri hanno di
che brindare”.