Scuola, esplode il caos precari
Non c’è pace per i precari della
scuola. Alla vigilia della manifestazione nazionale arriva l’ennesima
doccia fredda: il Consiglio di Stato boccia la Gelmini e le graduatorie
dei supplenti sono tutte da rifare. Il “fattaccio” riguarda proprio le
graduatorie ad esaurimento: i docenti che hanno scelto di iscriversi in
due nuove graduatorie provinciali, oltre a quella di appartenenza,
dovrebbero infatti essere inseriti ora “a pettine” in base al loro
effettivo punteggio e non “in coda”, come previsto invece dal decreto
ministeriale n. 42/2009, che scatenò migliaia di ricorsi al Tar del
Lazio sostenuti soprattutto dall’Anief, l’associazione nazionale dei
precari. Il Tar diede il suo parere negativo, sospendendo il decreto in
causa, ma il ministero della pubblica istruzione andò comunque avanti
chiedendo l’annullamento della sospensiva del Tar Lazio. Ma il
Consiglio di Stato ora, con ordinanza n. 4796/2009, non ha accolto
l’appello del Miur: i giochi sono tutti da rifare e la scuola rischia
di andare in tilt.
Le conseguenze: se da un lato adesso esultano
le migliaia di precari, che hanno avuto ragione sul ministero nel
rivendicare la loro posizione maturata negli anni, è anche vero che
dall’altro potrebbe ora iniziare un vorticoso valzer delle cattedre,
con buona pace dei precari e della continuità didattica per gli
studenti in classe, e di “contro-ricorsi” degli assegnatari che
potrebbero impugnare le loro nomine visto che ad un mese dall’avvio del
nuovo anno scolastico le cattedre sono state in gran parte assegnate.
E’
l’ultimo incendio che scalda il clima autunnale: domani, a Roma e
Milano, scende in piazza il mondo della scuola contro i tagli
all’istruzione e contro il decreto salva-precari, mentre l’Unione degli
studenti prepara il corteo di venerdì 9 ottobre.