Scuola: in Finanziaria ancora tagli per l’offerta formativa
Si riducono sempre di più i fondi a disposizione della scuola. Già
quest’anno ci sarà un taglio di 40 milioni di euro per l’offerta
formativa. Ma la vera stangata arriverà nel 2011-2012, quando la
“speciale dote” nelle mani di scuole e uffici scolastici, introdotta
nel 1997, con la legge 440, per sostenere, anche, formazione del
personale, handicap, innovazione e alternanza scuola-lavoro, passerà a
quota 99,5 milioni di euro. Praticamente, un terzo della consistenza
originaria: 274 milioni di euro. La notizia è contenuta negli allegati
alla manovra di bilancio 2010, appena sbarcata in Senato e, in
particolare la Tabella C, che evidenzia la quantificazione, anno per
anno fino al 2012, degli stanziamenti previsti per alcuni fondi
speciali della scuola. Tra questi quello della legge 440, che prosegue
nella scia delle continue sforbiciate subite nel tempo. Nel solo
passaggio 2008 – 2009, la contrazione ha toccato quota 40 milioni: da
179 a 140,5 milioni di euro. Progressivamente il fondo in questione
sarà ulteriormente ridotto a 130 milioni nel 2010 e 99,5 milioni sia
nel 2011 che nel 2012.
Senza considerare, poi, i ritardi negli accrediti. Di regola,
questi soldi dovrebbero essere trasferiti nelle casse di scuole e
uffici scolastici tra dicembre e gennaio. Una scadenza, quasi mai
rispettata. Anche, nel 2008, in molte regioni, si è dovuto attendere
marzo-aprile. E anche quest’anno i tempi non dovrebbero accorciarsi,
visto che la direttiva attuativa 2009 è, ancora, in Parlamento in
attesa dell’acquisizione dei pareri (il 14 ottobre c’è stato il via
libera della commissione Cultura della Camera, ora si deve attendere
quello dell’analoga commissione in Senato).
Secondo fonti sindacali, la sforbiciata di 40 milioni tra i fondi
2008 e quelli 2009 sarebbe in parte dovuta all’applicazione della
clausola di salvaguardia, ma, soprattutto, al reperimento di risorse da
“dirottare” su altre misure urgenti per la scuola, tra cui le spese per
il funzionamento. Peraltro, pure, il ministro dell’Istruzione
Mariastella Gelmini, nei giorni scorsi, aveva annunciato di aver
reperito, d’accordo con il ministero dell’Economia circa 60 milioni di
euro da dirottare per il funzionamento delle scuole (principalmente del
primo ciclo), oltre ad aver incrementato di 150 milioni di euro lo
stanziamento per le supplenze brevi a carico degli istituti. E con i
risparmi ancora al palo e la conferma, fino al 2012, dei tagli a
organici e risorse, non è inverosimile immaginare come i “nuovi” soldi
in più racimolati in queste ore per funzionamento e personale
scolastico vengano, anche, dai “risparmi” sui finanziamenti previsti
dalla legge 440.
Intanto, però, anche in centri come Milano, le scuole sono state
costrette ancora una volta a chiedere l’intervento delle famiglie per
l’acquisto di carta igienica, sapone e carta da mano, indispensabili
sempre ma ancor di più nell’anno dell’influenza A che come prima misura
di prevenzione impone proprio l’igiene.
Dalla lettura delle 12 pagine della direttiva 2009 è possibile
vedere quali “voci” soffriranno di più la sforbiciata. Più di tutti
“piangeranno” offerta formativa (i famosi “Pof”) e formazione del
personale. Nel 2008, queste voci, assieme, raccoglievano quasi 96
milioni di euro. Quest’anno, invece, si contraggono di 13,5 milioni,
passando a quota 82 milioni. Perdono 5 milioni di euro i fondi per le
attività di educazione alla salute, all’ambiente e alla cittadinanza
(da 20 a 15) e, persino, quelli per l’handicap subiscono un “ritocco”
di 500mila euro, passando da 10,5 a 10 milioni netti. Istruzione
professionale, alternanza scuola lavoro ed educazione degli adulti
erano finanziate, nel 2008, per 69 milioni di euro, quest’anno
riceveranno 46 milioni in tutto. Aumenta, invece, di 3 milioni lo
stanziamento per progetti sull’educazione scientifica e
sull’insegnamento della lingua italiana: si passa da 8 a 11 milioni, ma
la somma dovrà servire, anche, per organizzare i corsi di formazione di
lingua inglese per i docenti della scuola primaria. New entry,
quest’anno, valutazione degli apprendimenti (1,5 milioni) e,
soprattutto, innovazione tecnologica (2 milioni), a conferma
dell’impegno – minimo – di andare verso una scuola sempre più digitale.