Scuola, lettera choc a Scampia. “Da grande voglio sposare un camorrista”
«Voglio sposare un camorrista, così posso essere ricca…». L’ha scritto una 12enne in una lettera presentata durante un ‘incontro del cardinale Crescenzio Sepe con i ragazzi della scuola media Virgilio IV di Scampia. Una lettera-choc che ha scandalizzato molti ragazzi dell’istituto che si sono detti contrari a quanto riportato nella letterina della coetanea. “È una scelta sbagliata, un camorrista è la persona più ingiusta al mondo. I soldi non rappresentano il potere e non servono a costruire la felicità. Un boss è una persona che crede di essere migliore, ma i migliori, invece, sono quelli che vanno avanti pur non avendo niente e si sacrificano con un lavoro onesto». Queste le risposte che i ragazzi hanno dato alla 12enne.
L’intento della visita dell’arcivescovo è stato quello di diffondere speranza in una zona martoriata da troppo tempo da una diffusa e sanguinaria criminalità. La stesa scuola è stata oggetto in sette anni per ben tredici volte di atti di vandalismo. Motivo per il quale sono stati costruiti robusti cancelli che circondano la scuola.
«La vostra forza – commenta l’arcivescovo – sta nell’essere insieme: così fermerete chi vuole contrastarvi. Saremo vincitori sempre, se avremo dalla nostra parte tutti gli altri: istituzioni, scuole famiglia e chiesa». L’arcivescovo si appella alla responsabilità ed alla voglia di cambiare deei giovani di Scampia. «Arruolatevi nel mio esercito: l’esercito del bene e della legalità. Oggi nasce qui con voi, che siete la speranza e il futuro di Scampia- – dichiara il cardinale partenopeo.
“La lettera della ragazzina è scandalosa ma, purtroppo, rispecchia la triste e drammatica realtà di Scampia – commenta il Presidente di NoiConsumatori.it, l’avvocato Angelo Pisani -. Un problema culturale che, da anni, ha forgiato la mente dei ragazzi. La possibilità di fare denaro facile, di essere temuti da tutti, abbaglia i sogni e le speranze degli adolescenti di Scampia. Certamente il dato confortante è che la maggior parte degli alunni della scuola media si sono opposti alla lettera. E’ un buon segnale perché significa che le campagne di sensibilizzazione nelle scuole stanno avendo un effetto positivo e che i giovani cominciano ad acquistare consapevolezza. A questo punto è necessario che le istituzioni siano sempre più presenti sul territorio e, in particolar modo, nelle scuole per offrire sempre una strada alternativa ai tanti ragazzi che vivono in contesti difficili”