Scuole riaperte, tra maestro unico, precari e paura per l’ influenza A
Riaprono oggi in molte regioni, dopo la pausa estiva, le scuole di ogni
ordine e grado. Sarà l’anno del maestro unico per i nuovi arrivati alle
elementari e di classi più numerose, dovute al taglio degli
insegnanti. Il ministro Gelmini vuole una scuola più severa, specie coi
maturandi e a poche ore dall’inizio attacca gli insegnanti che
protestano contro le riforme: “Lasciate il lavoro”. Ma sarà anche
l’anno dallo spettro dell’influenza A.
parte degli insegnanti e il ministro Maria Stella Gelmini. Proprio il
titolare del dicastero ha aperto i battenti con una pungente intervista
al Corriere della Sera. La Gelmini se la prende con gli insegnanti che
continuano a contestare la riforma del maestro unico e il taglio del
corpo docenti per contenere gli sprechi. “Ci sono insegnanti che non
applicano la riforma, fanno politica e dovrebbero andarsene”.
Polemiche
a parte, il rientro nelle elementari sarà segnato per le prime classi
dal maestro unico, per gli altri gradi da classi più numerose dovute al
taglio degli insegnanti. Ma per tutti sarà segnato dallo spettro
dell’influenza A, all’insegna delle precauzioni da prendere, come i
dispenser di prodotti igienici nelle aule o nei bagni; gli inviti di
presidi e di direttori scolastici agli studenti di non baciarsi, di
evitare effusioni.
La scuola sarà più severa: per essere ammessi
alla maturità occorrerà ottenere la sufficienza in tutte le materie e
non solo la media del 6. La scuola poi avvertirà con un sms la famiglia
dello studente che è assente, per verificare se si tratti di una’ssenza
motivata o altro. Tra le novità ci saranno anche la pagella online,
oltre a quella tradizionale, cartacea e il voto in ginnastica che farà
media con gli altri.
A Napoli proteste contro la Gelmini
Manifestazione
di genitori e insegnanti Tensione a Nisida, nel Napoletano, dove il
ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini ha scelto di aprire
l’anno scolastico in un carcere minorile. Un gruppo di genitori e
insegnanti ha bloccato il pullman di giornalisti arrivati in città per
seguire il ministro. “La scuola pubblica è un bene comune da difendere,
perché tagliate soldi all’istruzione dei nostri figli e le date alle
armi?”, questi alcuni slogan dei manifestanti.