Se il licenziamento risulta illegittimo, la cassa integrazione percepita non si “scala” dal risarcimento
Il licenziamento è illegittimo? Dal risarcimento
che spetta all’ex dipendente non si possono sottrarre le somme che il
lavoratore medio tempore ha percepito a titolo di trattamento
previdenziale, come nel caso della cassa integrazione straordinaria a
zero ore. Lo ribadisce la sentenza 24786/09 della Cassazione.
Oltre che per la Cigs il
principio vale per l’indennità di mobilità (e per la pensione): le
somme dei trattamenti previdenziali che il dipendente licenziato ha
incassato fino alla declaratoria di illegittimità del provvedimento
sfuggono alla regola della compensatio lucri cum damno: non scatta
alcuna sottrazione dal risarcimento dovuto dal datore che è commisurato
alle retribuzioni perdute. Annullato il recesso, le somme percepite
perdono il loro titolo giustificativo, ma dovrà essere l’ente
previdenziale a chiederne la restituzione. È questo l’epilogo di una
complicata crisi culminata in una cessione d’azienda in cui
l’acquirente assorbe solo una parte dei dipendenti preesistenti. Al
termine della mobilità scatta il licenziamento. Anzi, no: il cedente
revoca il provvedimento collocando alcuni dipendenti in cassa
integrazione a zero ore. Ma uno dei lavoratori fiuta il binario morto –
la Cigs non ha prospettive, i colleghi “ceduti” si salveranno – e non
accetta la revoca: intende far valere l’illegittimità del recesso nei
confronti del cessionario. E dopo due passaggi in Cassazione ottiene
soddisfazione. Il fatto che abbia intascato la Cigs non gli impedisce
di rifiutare la revoca del licenziamento: lo giustificano l’obiettiva
incertezza sulla mancata revoca della procedura di mobilità e
l’identico importo dei due trattamenti (nei primi dodici mesi). Se
infatti la trattativa sui licenziamenti collettivi non è trasparente, i
provvedimenti sono inefficienti: vigilare spetta ai sindacati. Anche
se, in caso di cessione d’azienda, pur di salvare i posti si
giustificano modificazioni in peius del trattamento dei lavoratori.