Se la spiaggia non è come promesso, chiedete i danni
La spiaggia da sogno? Il bel mare? Non basta prometterli con foto
mirabili sul depliant turistico, ma bisogna anche metterli a
disposizione del cliente. Una coppia di Pordenone è riuscita, a
distanza di 11 anni, ad ottenere dalla Cassazione il risarcimento per
una dimenticabile, e abortita sul nascere, vacanza a Creta. I due
avevano acquistato in un’agenzia di viaggi un pacchetto tutto compreso
per l’alloggiamento al Club Fodele Beach di Creta, attirati dal
bellissimo depliant Francorosso (società oggi incorporata in Alpitour).
Aspettativa svanita all’arrivo, quando la coppia friulana trovò una
spiaggia sporca oltre il sopportabile e la baia inquinata da
combustibili. Respinta dal giudice di Pordenone, la loro domanda di
risarcimento del danno era stata accolta dalla Corte d’appello di
Trieste e infine confermata giovedì dalla Terza sezione civile
(5189/2010), che ha riconosciuto un danno di 1183 euro, da rivalutare,
oltre alle spese del processo. Secondo i giudici «le caratteristiche
evidenziate dal depliant illustrativo costituiscono parte integrante
dell’offerta contrattuale»; il tour operator, dal canto suo, potrebbe
invocare una eslcusione di responsabilità solo provando «il caso
fortuito o la forza maggiore», mentre non basta «l’incuria o
l’insufficiente manutenzione» del partner locale, di cui l’impresa
italiana deve comunque rispondere.