Se non ritiro gli esami rischio di doverli pagare per intero (non solo il ticket)?
Mi
hanno detto che se dimentico di andare allo sportello della Asl a
ritirare i risultati degli esami che ho fatto posso vedermi addebitare
il conto di tutti i controlli eseguiti, proprio degli esami, non del
solo ticket. E che questo varrebbe perfino per chi è esente da ticket.
C’è davvero qualche legge che lo prevede o è solo una minaccia? Non mi
sembra comunque giusto punire in modo tanto grave una dimenticanza. E
poi come farò la Asl a mettere in pratica concretamente tanta severità e
a riscuotere i quattrini?
l’addebito del costo di prestazioni sanitarie in caso di mancato
ritiro, sono state emanate direttive nazionali a partire dalla
finanziaria del 1992 (L. 312/91 N. 412), che prevedeva che, dal 1°
gennaio 1992, i cittadini che non avessero ritirato i risultati di
visite o esami diagnostici e di laboratorio fossero tenuti al pagamento
per intero della prestazione usufruita. Era compito dell’Amministratore
straordinario della Unità sanitaria locale stabilire le modalità più
idonee al recupero delle somme dovute. Successivamente la legge
finanziaria 2007 (Legge 296, all’articolo 1, Comma 796, lettera R) ha
previsto «che a decorrere dal 1° gennaio 2007, i cittadini, anche se
esenti dalla partecipazione alla spesa sanitaria, che non abbiano
ritirato i risultati di visite o esami diagnostici e di laboratorio,
sono tenuti al pagamento per intero della prestazione usufruita, con le
modalità più idonee al recupero delle somme dovute stabilite dai
provvedimenti regionali». Questi provvedimenti sono da leggersi nel
contesto di tutte le azioni dirette a contrastare l’inappropriato
ricorso alle prestazioni sanitarie, tema sul quale molto si sta facendo
in accordo con le Regioni, che (a seguito della modifica del Titolo V
della Costituzione, leggi Costituzionali n. 2 e 3 del 2001) sono
direttamente responsabili della gestione e dell’organizzazione
sanitaria, rimanendo al livello centrale l’adozione di provvedimenti di
carattere generale diretti a garantire il rispetto dei Livelli
essenziali di assistenza e l’equità del sistema. Un appropriato ricorso
alle prestazioni sanitarie permette un corretto governo della domanda e
consente di offrire servizi in tempi più brevi ai cittadini, perciò la
misura prevista nelle citate leggi finanziarie, non ha scopo punitivo,
ma vuole favorire una corretta fruizione dei servizi sanitari. È
evidente che un paziente che si sottopone ad una prestazione sanitaria e
non ritira il referto entro 30 giorni non ne ha necessità, inoltre,
l’addebito del costo a costui non costituisce una violazione del
principio di tutela della salute bensì un’azione che mira a garantirne
la piena applicazione per chi ne ha effettivamente bisogno. D’altro
canto le Aziende sanitarie sono tenute a fornire una completa
informazione sulle modalità di erogazione e ritiro dei referti. Le
modalità tecnico-operative per il recupero dei costi delle prestazioni
sanitarie erogate e non “ritirate”, costituisce espressione del
principio di autonomia organizzativa e gestionale propria delle Regioni e
delle Province Autonome che sono chiamate a diramare indicazioni alle
Aziende per l’imputazione di detti costi.
terza media volevo dire io sono di napoli e quando sono andato a fare l’analisi sia di sangue che quelli tossicologici non mi hanno chiesto ne ricetta medica ne tichet solo nome e cognome allora io credevo che erano passabili dalla mutua sono andato a prendere i risultati degli esami tossicologici e mi hanno chiestto 100 euro io non li ho per ritarli me l’ho avrebbero dovuto dire prima la cifra in quel caso io non li facevo proprio quindi me ne sono andato e non ho intenzione di ritirarli cosa succede io ho 18 anni non lavoro e niente vado a scuola cosa succede ?