Sei una star? Niente Facebook
L’uccellino e i suoi gorgheggi digitali infastidiscono i colossi della cinematografia made in Usa. Il cinguettante Twitter e tutti i suoi simili, da Facebook a Bebo.
Dopo il basket Nba, un altro pilastro dello show-biz a stelle e strisce
si scaglia contro i social network. Le grandi case di produzione stanno
includendo nei contratti stipulati con gli attori una clausola che
vieta l’utilizzo dei social network. Il motivo: in passato troppe
indiscrezioni e anteprime di grandi produzioni erano finiti su Facebook & Co prima di arrivare nelle sale. Lo scrive il giornale californiano The Hollywood Reporter,
secondo cui, in un recente contratto stipulato da un attore con la
Disney apparirebbe la seguente postilla: «Vietato l’uso di social
network come Facebook o Twitter e l’uso di blog». Anche
la DreamWorks, colosso statunitense dell’animazione ha subito imposto
alle proprie star clausole anti-social network. Tra i primi divi a
vedersi vietare l’utilizzo dei siti di microblogging sono stati Cameron
Diaz e Mike Myers, impegnati nella realizzazione di un nuovo episodio
della saga di Shrek, prodotto proprio dalla DreamWorks. Quella
di tenere contatti con i fan attraverso “cinguettii” e messaggi su Fb è
una pratica assai diffusa tra le star. Qualche tempo fa Greg Grunberg,
attore della serie Heroes, aveva svelato particolari
sull’ultima puntata della 3ª stagione. «Saluterò i ragazzi del cast,
non so se il prossimo anno ci sarò», aveva scritto su Twitter,
lasciando intendere che non avrebbe preso parte alla 4ª serie. E
mandando su tutte le furie i produttori. A dare l’esempio è stata la
Nba: i cestisti non possono più bloggare nei 45 minuti precedenti
l’inizio del match e durante le interviste post-partita.