Sempre più inquinata l’aria nelle città: Napoli, Torino e Ancona le peggiori
Inquinamento alle stelle in tutta Italia. Napoli, Torino e Ancona
guidano la classifica dei superamenti dei limiti di legge per le
concentrazioni di Pm10, rispettivamente con 156, 151 e 129 giorni.
Situazione grave anche a Milano (108), Roma (67) e Venezia (60).
Lombardia e Emilia Romagna sono le regioni in cui si registrano valori
critici per tutte le città monitorate, seguite da Piemonte (7 su 8) e
Veneto (6 su 7). Nulla di buono nemmeno sul fronte ozono che nei mesi
estivi ha fatto registrare “livelli record”. E’ quanto emerge dai dati
di “Mal’Aria di città“, dossier di Legambiente in collaborazione con il sito www.lamiaaria.it,
che apre la campagna annuale sull’inquinamento atmosferico che per
oltre due mesi attiverà iniziative in tutta Italia, per sensibilizzare
e informare i cittadini sull’inquinamento.
Dal 1° gennaio, ricorda
Legambiente, è entrato in vigore il limite per la protezione della
salute umana di 120 microgrammi/metro cubo da non superare per più di
25 giorni in un anno, ma oltre la metà delle città monitorate nel 2009
non rispettavano questo limite (32 su 50).
La Pianura Padana si conferma come area critica anche in questo caso con 8 città tra le prime dieci per superamenti del valore di legge. Al primo posto Novara con 83 superamenti, seguita da Alessandria (73), Lecco (70) e Mantova (68). Anche le grandi città non sono riuscite a rientrare nei limiti, come dimostrano i dati relativi a Milano (51), Genova (46), Bologna (42), Torino (40) e Roma (34).
A livello regionale la maglia nera va di nuovo alla Lombardia,
dove su 10 città che monitorano l’ozono, nove hanno superato di molto
il limite di legge. Intanto, a Palermo, Potenza, Bologna, Milano, Roma,
Genova, Torino, Taranto, Firenze e Civitanova oggi le vetrine di alcune
boutique “attrezzeranno” i manichini in vetrina con mascherine antismog
e slogan contro l’inquinamento da traffico.
«Il traguardo di un livello accettabile della qualità dell’aria è
purtroppo ancora lontano – ha dichiarato il presidente nazionale di
Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza – e molte sono ancora le azioni da
intraprendere da parte delle amministrazioni locali e dal governo
centrale per contribuire a migliorare la qualità dell’aria che
respiriamo. Ma se la salute è la nostra priorità, non dobbiamo
dimenticare che il non rispetto delle norme sui livelli di inquinamento
entro il 2011 esporrà il nostro Paese all’ennesima sanzione annunciata
da parte dell’Unione europea».
Migliorata la situazione per anidride
solforosa, monossido di carbonio (CO) e benzene, ma «molto ancora si
deve fare per le polveri sottili, l’ozono e biossido di azoto».
Le principali fonti di inquinamento atmosferico a livello nazionale sono rappresentate dal settore industriale
(responsabili del 26% delle emissioni di Pm10, del 23% di biossido di
azoto, 79% di ossidi di zolfo e 34% di idrocarburi policiclici
aromatici) e dai trasporti,
con il contributo maggiore attribuibile a quello su strada con il 22%
di emissioni totali di Pm10, il 50% di biossido di azoto, il 45% di
monossido di carbonio e il 55% del benzene. In particolare, a Roma e
Milano il traffico veicolare emette circa il 60% delle polveri sottili
e degli ossidi di azoto; a Napoli contribuisce per il 50% del Pm10 e a
Torino per oltre il 50% circa di ossidi d’azoto.