Sentenza Global Forum: fu sequestro di persona. «Verdetto sconcertante è un precedente pericoloso»
Amarezza, rabbia. Aula 416 gremita, dopo cinque ore di camera di
consiglio, il dispositivo è una rasoiata. Compostezza da parte di
tutti: condannati, assolti, prescritti. Una «tripla», in un silenzio
granitico. Si chiude il processo dei veleni, dello scontro politico,
della dialettica tra Procura e Questura. Spiega Eugenio Cricrì,
difensore di Carlo Solimene: «La sentenza mi ha stupito, ritenevo che
il sequestro fosse stato superato dalla Cassazione e dal Riesame, siamo
pronti a fare appello. C’è amarezza, nel rispetto del lavoro dei
giudici – aggiunge il penalista – sono convinto che queste persone,
prima tutti Solimene, abbiano fatto il loro dovere. Ho sentito Solimene
ed ha appreso la notizia della condanna con dignità, sconforto e
amarezza. Resta convinto di aver compiuto il proprio dovere. Faremo
appello». Rispetto per lavoro del Tribunale e convinzione di poter
ribaltare il verdetto in un processo d’appello, anche da parte del
penalista Arturo Frojo, difensore di Fabio Ciccimarra: «Una sentenza
incomprensibile. Sia il Riesame che la Cassazione avevano escluso il
reato di sequestro di persona, per il quale oggi sono state inflitte
condanne che pesano molto. Amarezza, ma anche convinzione di poter
dimostrare la correttezza del proprio operato in appello». Più duro
l’avvocato Sergio Rastrelli, difensore di ben 21 poliziotti (alcuni dei
quali assolti, altri condannati per l’ipotesi di sequestro): «È una
sentenza sconcertante. Affermare l’esistenza del sequestro rappresenta
in questo caso un precedente pericoloso, che afferma una tesi
pericolosa: quella che in una caserma, alcuni ufficiali, eseguendo
ordini, possano compiere un reato grave di sequestro di persona». Una
sentenza che alimenta perplessità: «Attendo di leggere le motivazioni
della sentenza – spiega il penalista Gaetano Laghi, difensore di
Raffaele Manna (condannato a 2 anni e 6 mesi) – resto convinto della
possibilità di dimostrare l’innocenza del mio assistito. Eppure, nel
corso del procedimento, sia il Riesame che la Cassazione avevano fatto
cadere l’accusa più grave». Soddisfatti gli altri collegi difensivi,
tra cui i penalisti Gabriele Esposito, Angelo e Sergio Pisani, che
incassano assoluzioni nel merito per agenti che nella primavera del
2002 (un anno dopo gli scontri di piazza Municipio) si ritrovarono al
centro di una partita giudiziaria che per molto tempo sarebbe stata
oggetto di strali e commenti politici.