Senza benzina il 25 e il 26 giugno per sciopero
Pompe di benzina chiuse per sciopero il 24 e 25 giugno su strade e
autostrade. Lo hanno deciso le organizzazioni di categoria Faib, Fegica
e Figics, spiegando le motivazioni della protesta tra cui la mancata
convocazione di un tavolo da parte del governo. Le sigle lamentano le
“mancate riforme del settore, come le condizioni di equità per i
gestori e la modernizzazione della rete distributiva”.
La nota
dei gestori sottolinea che ”a distanza di un anno esatto dalla
sottoscrizione di uno specifico protocollo d’Intesa tra la categoria ed
il Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola – determinante
per concludere positivamente la Procedura d’infrazione avviata dalla
Commissione Europea nei confronti dell’Italia – tutti gli impegni
assunti formalmente dal governo volti a riformare il settore e
garantire anche per i gestori condizioni di equità, di maggiore
concorrenza e di modernizzazione della rete distributiva, sono rimasti
lettera morta”.
Ad esempio, non è mai stato avviato, nonostante i ripetuti annunci, il cosiddetto tavolo delle regole del petrolio,
spiegano le sigle, che ricordano anche l’assenza di ”interventi
legislativi finalizzati a rendere possibile la nascita di attività
diverse e collaterali all’interno degli impianti di rifornimento
carburanti”. Tutto questo, proseguono Faib, Fefica e Figisc, ”mentre
un ramo del Parlamento – con il parere favorevole del governo – impone
alla categoria nuovi, onerosi e palesemente inapplicabili adempimenti,
discriminandola rispetto a tutte le altre categorie del commercio”.
I
gestori denunciano inoltre il ”permanere di elementi distorsivi della
concorrenza che penalizzano le imprese, i comportamenti spregiudicati
dell’industria petrolifera che tenta apertamente di eludere il quadro
contrattuale previsto dalle norme vigenti, precarizzando il gestore ed
erodendone significativamente gli esigui margini”.