Servizi e disservizi, l’Odissea degli italiani siamo maglia nera per le telecomunicazioni
È un’Italia piena di problemi con le compagnie telefoniche e i servizi pubblici locali, un Paese che fatica a pagare i mutui ed è vittima di una burocrazia segnata dalle lunghe attese: è il ritratto poco incoraggiante che emerge dall’XI Rapporto PiT di Cittadinanzattiva sui servizi di pubblica utilità, che ha analizzato quasi 9000 segnalazioni nel corso del 2010.
Sono le telecomunicazioni il settore in cui i consumatori osservano i maggiori disservizi (21 per cento), oltre un quinto delle lamentele pervenute. La metà di queste riguarda controversie sulla telefonia fissa (48 per cento), con i maggiori problemi legati al cambio dell’operatore, che può comportare anche 90 giorni di attesa, e alla contestazione in bolletta di pagamenti che si ritiene non dovuti.
I servizi pubblici locali. Al secondo posto nella classifica delle segnalazioni raccolte dal PiT si trovano i servizi pubblici locali (17 per cento). In testa i rifiuti, seguiti a poca distanza dal servizio idrico, che per il 13 per cento degli utenti è segnalato come “sistematicamente interrotto”, mentre 12 utenti su 100 dichiarano di ricevere acqua non potabile o inquinata. Spazio anche alle odissee dei pendolari: un terzo dei viaggiatori che si sono rivolti al PiT (+2 per cento rispetto al 2009) lamenta la poca regolarità dei treni regionali.
Le banche. Allarmanti anche i dati che provengono dal settore bancario. Una famiglia su quattro risulta in difficoltà a pagare il mutuo e quasi una su due versa il 30 per cento del reddito per la casa. Le maggiori difficoltà sono rappresentate dalla rinegoziazione dei mutui, il cui tempo di attesa in alcuni casi raggiunge anche i cinque mesi.
Quadruplicate anche le segnalazioni relative al ritardo nella liquidazione da parte delle banche, che arrivano ad impiegare venti settimane per pagare l’importo approvato. In crescita i crediti da recuperare per rate e bollette non pagate, che hanno raggiunto nel 2010 la cifra di 31 miliardi di euro. Aumentano anche le segnalazioni relative ai conti correnti, i cui disservizi maggiori riguardano le commissioni di massimo scoperto, quelle di chiusura del conto e addebiti sconosciuti.
La Pubblica Amministrazione. Stabili rispetto al 2009 le segnalazioni relative alla pubblica amministrazione: per un terzo si tratta di lamentele connesse al fisco e, in particolare, a tasse considerate non dovute o ingiuste. A queste si aggiungono anche i reclami su multe e pratiche relative al rinnovo/rilascio dei documenti.
Capitolo a parte quello sul welfare, in cui si registra un lieve calo di una voce, quella dei bonus sociali. Era cresciuta sensibilmente lo scorso anno per via della distribuzione della social card, rivelatasi – dice il rapporto – “del tutto inefficace sia per meccanismi troppo burocratici di richiesta e funzionamento della carta, sia per le difficoltà incontrate ad interloquire con gli uffici competenti”.
Trasporti nazionali, poste e assicurazioni. Sostanzialmente invariati i reclami relativi ai trasporti nazionali, al cui interno si registra però un’inpennata (dal 7 al 21 per cento) delle lamentele relative alla carenza del servizio ferroviario. In coda alle segnalazioni, chiudono la classifica le poste – per le quali i disservizi si riferiscono prevalentemente alle code negli uffici – e le assicurazioni – i cui reclami sono dovuti soprattutto all’aumento del premio Rc auto.