"Sfrattate i nostri bamboccioni" genitori in tribunale contro i figli
VENEZIA – Tempi duri per i “bamboccioni”. In
momenti di crisi, stress, difficoltà economiche, i genitori non
guardano in faccia a nessuno: per mandare fuori di casa i figli
ultratrentenni, sono disposti a tutto. Anche a chiedere aiuto al
giudice. Sono finiti i tempi degli annunci del ministro Brunetta,
che invocava una legge per obbligare i figli a uscire di casa a 18
anni. E sembra addirittura passato un secolo, da quando un altro
(ex) ministro, Tommaso Padoa Schioppa, cui va attribuito il
copyright di “bamboccione”, prometteva agevolazioni finanziarie per
spingere i maggiorenni fuori di casa.
Quelle furono solo chiacchiere, che evidenziavano però un disagio
vero nelle famiglie. Lo dimostra il fatto che, solo nel mese di
marzo, all’Adico (Associazione difesa dei consumatori) di Mestre,
si sono presentate due famiglie disperate per chiedere supporto
legale contro i figli di 38 e 39 anni, che non ne vogliono sapere
di lasciare mamma e papà. Ma ce di più. C’è anche il caso della
“bimba” quarantenne che chiede aiuto all’Adico per difendersi dai
genitori che hanno già depositato l’istanza al giudice per
cacciarla di casa. Una richiesta d’assistenza legale alla rovescia,
che dimostra come ormai tra genitori e figli sembra essersi
ingaggiato un vero e proprio braccio di ferro legale, senza
esclusione di colpi.
La quarantenne in questione è la prima a doversi difendere in
tribunale dai genitori. Mamma e papà si sono appellati all’articolo
342 bis del codice civile, sull’ordine di protezione contro gli
abusi familiari. Una volta la norma veniva utilizzata solo per
risolvere conflitti tra coniugi, successivamente è stata usata
anche per redimere conflitti tra genitori e figli adulti in
presenza di episodi violenti. Infine, una successiva evoluzione
interpretativa consente di ricorrere all’articolo anche per
chiedere l’allontanamento dei figli adulti che non c’è verso di
mandare fuori casa.
Ma si tratta di “bamboccioni” o di vittime della crisi? “Attenzione
– avverte l’avvocato Andrea Campi, dell’Adico – Siamo in presenza
di un fenomeno completamente nuovo determinato soprattutto della
crisi economica. Il caso in questione riguarda una famiglia veneta
con i genitori settantenni pensionati alle prese con una figlia che
vive ancora con loro perché con un lavoro part-time non riesce a
mantenersi. Nella stessa situazione ci sono migliaia di persone. In
questa circostanza però la madre non ne può più. E i litigi con la
figlia sono pressoché quotidiani. In un paio di occasioni sono
intervenute anche le forze dell’ordine”.
Simili i casi delle due famiglie che chiedono di allontanare i
figli di 38 e 39 anni.
Entrambi precari che passano da un lavoretto all’altro senza
riuscire a rendersi indipendenti. Il trentottenne mestrino è
arrivato ai ferri corti con i due anziani genitori. “Il padre deve
averlo rimproverato – ricostruisce Carlo Garofolini, presidente
dell’Adico – accusandolo di essere un buono a nulla. Il clima in
casa è divenuto giorno dopo giorno sempre più pesante, finché i
genitori hanno deciso di rivolgersi a noi per allontanarlo di casa.
Ma la loro iniziativa serve a scuotere il figlio”. Analoga la
situazione dell’altro “ragazzo” di 39 anni che dovrà andare in
tribunale a difendersi contro i genitori che lo vogliono cacciare
di casa. “Oggi è disoccupato e si è chiuso in se stesso, non
reagisce più. È completamente a carico dei genitori che non sanno
più che pesci pigliare. Sono storie della disperazione – conclude
Garofolini – frutto della crisi economica che sta consumando”.