Sì al sequestro preventivo dell’articolo on line diffamatorio
Cassazione penale , sez. V, sentenza 24.02.2011 n° 7155
L’articolo diffamatorio pubblicato su internet può liberamente essere
sequestrato.
Così i giudici della quinta sezione penale della Suprema Corte di cassazione
hanno sancito nella sentenza 24 febbraio 2011, n. 7155, entrando nel merito tra
la libertà di pensiero e quella di stampa.
Con la sentenza che qui si commenta la cassazione ha, infatti, confermato il
provvedimento emesso dal Tribunale di Milano, con cui era stata disposta la
rimozione di un pezzo pubblicato su un sito internet.
Nell’articolo in questione il blogger parlava di una parlamentare
europea accusata di aver ottenuto la carica grazie “a qualità non certamente
politiche” apostrofata dallo stesso autore del pezzo con il “nomignolo” di “ape
regina, in quanto rivestiva, a suo dire, il ruolo di maitresse
nell’organizzazione di alcuni festini per politici”.
Le affermazioni fatte dal blogger, secondo il pensiero dei giudici,
andavano ben oltre la critica (seppur aspra, ma sempre lecita) sull’asserita
mancanza di qualità “politiche” della donna, in quanto, come accennato,
attribuivano alla stessa la “responsabilità di un fatto specifico”, quello,
cioè, della organizzazione di feste in luoghi particolari.
Da ciò scaturiva la querela e la rimozione dal sito dell’articolo in oggetto,
prima che venisse (come pretendeva l’autore) accertata in maniera definitiva la
diffamorietà in esso contenuta.
La suprema Corte spiega, nella sentenza de qua, che la richiesta non
poteva essere soddisfatta senza snaturare il senso stesso del sequestro
preventivo, il quale consiste proprio nell’impedire il protrarsi oppure
l’aggravamento delle conseguenze nella ipotesi in cui vi sia la presenza di una
condotta criminosa.
Il blog non è un prodotto editoriale, bensì un luogo in cui ogni
individuo (non solo il professionista – giornalista) esercita il proprio diritto
di manifestazione del pensiero uti civis; da ciò ne consegue che il
blog tenuto dal giornalista (non in quanto professionista bensì quale
semplice cittadino che produce critica) non potrà godere delle garanzie previste
per la stampa e, quindi, potrà essere sottoposto a sequestro preventivo.