Sicurezza negli Edifici scolastici: domani a Napoli il forum con il candidato presidente alla Provincia Cesaro (PdL) La proposta dell’economista Coviello (relatore):”Istituzione di un Risk Manager per la gestione dei rischi negli edifici pubblici”
“Il problema della sicurezza e della qualità
degli edifici scolastici può essere affrontato, da una parte, cercando di
ridurre le cause responsabili del degrado e della vetustà degli edifici pubblici
in cui oggi versano, mettendo in sicurezza le aree a rischio, intervenendo con
una pianificazione territoriale, con logiche costruttive e di organizzazione di
presìdi di protezione civile anche in ambito locale, che possano mitigare i
danni umani e materiali quando eventi dannosi dovessero verificarsi;
dall’altra, attivando politiche e strumenti di <risk management> per la
prevenzione e risoluzione dei rischi”.
Ad affermarlo è
Antonio Coviello, docente universitario ed economista del Consiglio
Nazionale delle Ricerche-IRAT, anticipando alcuni stralci dell’intervento
programmato che presenterà domani pomeriggio al <Forum per la grande
Napoli> su “Edifici scolastici. Sicurezza e qualità: un patto di programma”,
che si terrà al Circolo Rari Nantes di Napoli, alla presenza di autorità di
settore, tra i quali il dirigente scolastico regionale, Alberto Bottino,
il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, Luigi Vinci ed il
vicepresidente dell’Acen, Antonio Savarese, che sarà concluso dal
Candidato alla Provincia di Napoli, On. Luigi Cesaro.
“Diversi
studi scientifici -spiega Coviello- dimostrano che la numerosità dei rischi
incombenti sugli edifici pubblici, soprattutto scolastici, derivanti soprattutto
da mancata prevenzione ed incuria dell’uomo e dall’aumento di catastrofi
naturali, quali frane, smottamenti, alluvioni e terremoti, ha aggravato
l’entità dei danni economici da essi provocati, aumentati in maniera rilevante
nell’ultimo decennio. Il risk management é
definito proprio come una funzione con il compito di identificare, valutare,
gestire e sottoporre a controllo i rischi puri, cioé gli eventi che possono
rappresentare una minaccia per la collettività”.
Allo scopo di prevenire
anche gli effetti economici di eventi dannosi, dovuti al rischio derivante dalle
“calamità naturali” (sempre più frequenti nel territorio napoletano e campano),
è opportuno ricordare la finalità dell’assicurazione: essa, infatti, non
impedisce il verificarsi di un evento negativo, ma ne attenua notevolmente le
conseguenze economiche per l’assicurato/collettività. In particolare, occorre
ricordare che l’assicurazione è fondata sul principio della mutualità,
che consente all’istituto assicurativo di spalmare i danni su una pluralità di
soggetti esposti ad uno stesso rischio.
“Orbene -conclude l’economista,
che domani consegnerà una corposa relazione sulla questione, che verrà
consegnata anche al candidato Presidente del centro-sinistra, On. Luigi
Nicolais– proprio a difesa del patrimonio pubblico e privato, oggetto
di probabili eventi dannosi che provocherebbero gravi perdite economiche per le
amministrazioni pubbliche, notiamo che la città di Napoli
e provincia spende solo il 3,1% per coperture assicurative danni
nell’ambito dell’intera raccolta premi italiano (complessivamente
la
Campania registra un 5,3%; in particolare:
Salerno 0,9%, Caserta 0,7%, Avellino e Benevento in misura eguale lo
0,3%). Il raffronto con le altre grandi città italiane (e
regioni) sottolinea il gap in materia di tutela del nostro patrimonio, pubblico
e privato: Milano 11,7% (complessivamente la regione Lombardia registra
un 22,6%), Roma 8,3% (Lazio 10,1%), Torino 5,0% (Piemonte 9,0%),
l’Emilia-Romagna registra un 8,9% complessivo, la Toscana tocca quota 7,0%.”