Sicurezza stradale: troppe vittime della strada
Nel 2008 1,3 milioni di persone hanno perso la vita sulle strade. Una
strage di innocenti, se si pensa che ogni anno muoiono 260 mila
bambini. E i numeri continueranno a salire, afferma la Commissione per
la sicurezza stradale globale creata dalla Fia Foundation, se il mondo
resterà a guardare. Nel 2020, aggiunge, i morti sulle strade potrebbero
arrivare a quota 1,9 milioni l’anno, aumentando del 46% rispetto a
oggi. Bisogna correre ai ripari quanto prima, con un piano di
interventi mondiale decennale. Testimonial d’eccezione per la campagna
di sicurezza stradale, lanciata ieri a Roma, il pilota di Formula 1,
Felipe Massa, e l’attrice Michelle Yeoh. La velocità è consentita solo
in pista, ha ricordato Massa, sulle strade occorre prudenza. E non
solo. «Un contributo fondamentale alla sicurezza – ha affermato – può
essere dato anche dai designer delle auto e dai progettisti delle
strade». Il pilota della Ferrari ha portato l’esempio delle piste della
Formula 1: «Negli ultimi dieci anni le piste sono state messe in
sicurezza e oggi grazie a questi lavori non si verificano più incidenti
mortali. La stessa cosa la possiamo fare anche per le altre strade,
soprattutto per quello dei paesi in via di sviluppo». Parlando poi
della sua guida sulle strade, Massa ha assicurato, sorridendo, che
«fuori dalla pista sono una persona normale, che segue le regole».
Bisogna inoltre indossare sempre il casco in moto, allacciare la
cintura di sicurezza e verificare lo stato dei propri mezzi. Con questa
campagna, la Commissione chiede all’Onu, al G8, all’Oms e ai singoli
Stati dieci anni di interventi per dimezzare le vittime sulle strade,
salvare 5 milioni di vite, prevenire il ferimento di 50 milioni di
persone e risparmiare oltre 2.300 miliardi di euro in costi sociali.
Chiede, dunque, l’investimento di 300 milioni di dollari da parte della
Comunità internazionale e l’attribuzione alla sicurezza stradale del
10% del budget della Banca Mondiale destinato allo sviluppo della rete
infrastrutturale. Secondo il presidente dell’Aci, Enrico Gelpi, «gli
investimenti necessari per la messa in sicurezza delle strade italiane
sono stimabili in circa 40 miliardi di euro e ogni euro speso
consentirebbe un risparmio di 20 euro di costi sociali dovuti
all’incidentalità». «Nel mondo ogni 30 secondi – ha aggiunto Michelle
Yeoh – un bambino viene ucciso o rimane menomato in un sinistro».
Secondo le stime, altri 10 milioni o più rimangono feriti in modo non
mortale, mentre un altro milione riporta forme di inabilità permanenti.
Gli incidenti stradali diventano quindi la principale causa di morte,
tra tutti i tipi di malattie e ferite, per i ragazzi tra i 10 e i 19
anni. «Esiste un bisogno enorme – ha concluso Jean Todt, ex ferrarista
e presidente della Commissione sicurezza stradale di Fia Foundation –
che i governi si impegnino a migliorare la sicurezza stradale,
intervenendo sulle strade e sulle macchine, ma anche sulla mentalità»
di chi guida.