Sieropositivi, via libera negli Usa
Dal 4 gennaio le persone sieropositive potranno entrare, viaggiare, lavorare e risiedere negli Stati Uniti d’America, cosa proibita fino a oggi. Diventerà infatti esecutiva la legge, depositata lo scorso 2 novembre, che cancella il divieto di ingresso e permanenza negli Stati Uniti per le persone affette da Hiv/Aids,
in vigore dal 1987. “E’ finalmente finita una ingiusta e pericolosa
discriminazione”, ha detto Alessandra Cerioli, presidente Lila.
“Per
oltre vent’anni ha provocato divisioni nelle famiglie, perdita di
opportunità di lavoro, difficoltà nel seguire le terapie, per tante
persone sieropositive”, ha spiegato Alessandra Cerioli (Lega Italiana
per la lotta contro l’Aids).
“Finalmente dopo anni di
battaglie delle associazioni e delle istituzioni internazionali che
combattono l’Aids, è stato eliminato un divieto assurdo, giustificato
dal solo pregiudizio, privo di alcun ragionevole fondamento o di
evidenza scientifica. E totalmente inutile, se non dannoso – ha
aggiunto -. Lo stigma, la discriminazione rendono ingiustamente
difficoltosa non solo la vita delle persone sieropositive, ma anche
ogni iniziativa di prevenzione. La diffusione del virus si combatte con
l’informazione, la diffusione del test e l’accesso alle terapie, e non
certo con la stigmatizzazione delle persone che ne sono affette”.
“Era
ora, grazie Obama” sottolinea la Lila, soddisfatta per questo
importante obiettivo raggiunto. L’associazione ricorda però che “in
tanti, troppi Paesi, il divieto di ingresso e permanenza per le persone
sieropositive ancora sussiste. In Cina, per esempio, dove si terra’
l’Expo 2010. E poi Russia, Australia, Canada, per un totale di circa 60
nazioni che presentano restrizioni su ingresso o permanenza, e 27 che
prevedono la deportazione. Per rimanere nella regione europea (Europa
dell’Est e Asia centrale) sono 21 i paesi che considerano ancora le
persone sieropositive una minaccia per la salute pubblica e hanno norme
discriminatorie nei loro confronti”.