Sigarette anche per Cassazione: è responsabile chi le produce e vende
Noiconsumatori.it annuncia class action per tutte le vittime da fumo-prodotto pericoloso.
Nella
ricorrenza del quinquennale dell’entrata in vigore della Legge
“antifumo” parte da NAPOLI NUOVA
BATTAGLIA ANTIFUMO E CLASS ACTION
Le sigarette fanno male
alla salute e chi le produce e vende è responsabile
dei danni prodotti ai fumatori e dei rischi
che essi corrono, così quanto sostenuto dal 1999 in numerose cause civili
davanti ai giudici partenopei che hanno accolto le difese dell’avv. Angelo
Pisani. Oggi tutto ciò è stato confermato ed affermato
definitivamente da una sentenza della Corte di Cassazione che mette in pericolo
i bilanci delle multinazionali del fumo.
La Cassazione si è
pronunciata in merito alla vertenza di un fumatore napoletano
contro la Bat Italia spa e gli ex Monopoli di Stato, chiedendo loro
il risarcimento dei danni derivanti dall’ingannevolezza
della dicitura “lights” ed “extra lights” apposte sui pacchetti di sigarette. Infatti, aveva sostenuto la difesa, proprio queste diciture lo avevano spinto a
cambiare prodotto e aumentare il consumo di tabacco nella convinzione indotta
che le sigarette in questione fossero meno dannose per la salute.
Nella sentenza definitiva
che chiude sempre in favore del fumatore vessato la causa sul fumo si legge :
“L’art. 2050 c.c. statuisce che chiunque
cagiona danno ad altri nello svolgimento di un’attività pericolosa, per sua
natura o per la natura dei mezzi adoperati, è tenuto al risarcimento, se non
prova di avere adottato tutte le misure idonee a evitare il danno”. E
questo vale anche per chi le sigarette le produce e vende.
Cosi soddisfatto del
successo della sua battaglia contro le multinazionali del fumo
l’Avv. Pisani spiega che anche per i supremi giudici i produttori sono responsabili pure se
il fumatore è
consapevole dei rischi legati al fumo. “La pretesa conoscenza del rischio
e della pericolosità – si legge nella sentenza – del prodotto-sigaretta da
parte del consumatore-fumatore non è idonea ad escludere la
configurabilità della responsabilità del produttore ai sensi dell’art. 2050 c.c.. Tale norma prescinde dal comportamento del soggetto
danneggiato e la fattispecie si perfeziona sulla base del solo esercizio
dell’attività pericolosa senza l’adozione delle misure idonee ad evitare il
danno”.
Nella sentenza, dichiara
l’avv. Angelo Pisani, i giudici stabiliscono un principio
importantissimo: “la produzione e la vendita di
tabacchi lavorati integrano una attività pericolosa, ai sensi dell’art. 2050
c.c., poichè i tabacchi, avendo quale unica
destinazione il consumo mediante il fumo, contengono in sé, per la loro
composizione biochimica e per la valutazione data dall’ordinamento, una
potenziale carica di nocività per la salute”. “L’apposizione, sulla
confezione di un prodotto, di un messaggio pubblicitario considerato
ingannevole (nella specie il segno descrittivo “lights” sul pacchetto
di sigarette) può essere considerato come fatto produttivo di danno ingiusto,
obbligando colui che l’ha commesso al risarcimento del
danno, indipendentemente dall’esistenza di una specifica disposizione o di un
provvedimento che vieti l’espressione impiegata”.
“Con quest’ultima sentenza – ha
spiegato il Presidente di Noi consumatori.it, l’avv. Angelo Pisani –
si apre definitivamente la strada a
migliaia di cause di risarcimento da parte di fumatori, ex fumatori e parenti
di fumatori deceduti a causa proprio del fumo di sigaretta. La nostra
associazione sta studiando ora anche la possibilità di intentare una class action contro le
multinazionali del tabacco e contro i Monopoli di Stato per far ottenere a
tutti i fumatori italiani il giusto risarcimento dei danni subiti in relazione
al rischio corso a causa del fumo”.