Sindacati sfidano il governo “Troppe tasse sui salari”
Meno enfasi sull’articolo 18 e più iniziative per ridurre il carico
fiscale sugli stipendi. Lo chiedono i sindacati, pronti a sfidare il
governo sul tema. Commentando i dati Eurostat sugli stipendi italiani – i più bassi d’Europa – il segretario generale Raffaele Bonanni non ha
dubbi: “Ci sono troppe tasse sul lavoro dipendente, siamo oltre il 50
per cento e questo falcidia in modo inesorabile i salari”. E chiede
all’esecutivo di aprire una discussione “chiara, forte e trasparente
sulle disfunzioni del sistema, cioe’ sul fisco e sui salari”.
Per
il leader della Cisl “è sconcertante” che ci sia “tutta questa enfasi
sull’articolo 18 e nessuna parola e nessuna iniziativa su questo aspetto
(le tasse sui salari, ndr). In Italia – ha aggiunto – c’è il dato più
basso sui salari e quello più alto per i compensi di politici e manager
pubblici e privati. Non si giustifica che i nostri salari siano al di
sotto di quelli di Cipro e della Grecia. Sfidiamo il governo ad aprire
con noi una discussione chiara e trasparente”. Questo è importante, ha
concluso, anche perché dare forza ai salari significa “dare forza ai
consumi”.
Sul tema è intervenuto anche il ministro Fornero ,
parlando di un mercato del lavoro “imbarbarito”, con troppe tasse e
poca produttività. Oggi Bonanni si dice pronto al confronto, denunciano
però troppe incomprensioni: “Abbiamo le nostre proposte che
corrispondono alle esigenze sottolineate dal governo ma vedo troppe
discussioni, troppi polveroni, troppe incompresioni inspiegabili, troppi
tira e molla assolutamente ingiustificabili”, aggiunge, ribadendo
l’aspettativa del sindacato sul negoziato: “Arrivare alla chiusura della
partita con molto senso di responsabilità da parte nostra ma anche da
parte del governo”.
sulla pubblica amministrazione, “per meglio pagare i lavoratori
dipendenti e ridare loro dignità”. “Da Prodi a Berlusconi fino a Monti –
ha detto – i pubblici impiegati sono lì con lo stesso reddito e per la
verità anche denigrati. Non c’è un discorso che riguarda il loro
riassetto e la revisione dei livelli istituzionali e amministrativi”:
questo, ha concluso il segretario della Cisl, “è il punto dei punti”.
“Da qualche anno”, dice il leader della Uil, “prima del ministro
Fornero e di Eurostat, diciamo che il problema dell’Italia è che negli
anni Novanta siamo caduti dentro ad una trappola fatta di bassi salari e
bassa produttività”. Il governo, conclude, “oltre alle belle intenzioni
che non sono altro che intenzioni apprezzabili farebbe bene a rendere
strutturale quella riduzione di tasse che si hanno sui premi di
produttività”.