Siti Unesco, degrado ed incuria. La vergogna italiana
Dei quarantacinque siti italiani dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità ben ventitré versano in condizioni degradanti, abbandonati a se stessi. A denunciarlo è Legambiente che ha raccolto lo stato delle emergenze nel dossier “Unesco all’Italiana”, chiedendo che il nostro patrimonio paesaggistico e culturale sia valorizzato meglio e non rimanga solo sulla carta come spesso avviene. Tra le urgenze vengono menzionate l’emergenza rifiuti sulla costiera amalfitana, le speculazioni sulle isole Eolie, l’assenza di interventi nella laguna di Venezia soggetta a erosione e inquinamento, le aree archeologiche di Pompei ed Ercolano ed i centri storici delle maggiori città italiane. “ In molte zone del nostro Paese esistono dei veri e propri scempi e disastri – commenta l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori -. Accade spesso che dopo aver ottenuto il titolo dall’Unesco le città e le istituzioni lascino nel più totale abbandono autentici tesori paesaggistici e storico-culturali. Una fortuna ed un potenziale non sfruttato per mancanza di fondi per la manutenzione. E’ vergognoso! Basta pensare al centro storico di Napoli, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, per comprendere l’enorme spreco di risorse. Monumenti imbrattati, rifiuti di ogni genere, crolli di alcune parti di chiese e palazzi storici, un disastro inaccettabile. La cura e la valorizzazione dei nostri siti comporterebbe un enorme sviluppo turistico che porterebbe a sua volta nuova occupazione per i giovani”.