Smog, centraline fuori uso. Controlli impossibili: scatta l’inchiesta. Arpac, niente stipendi: lavoratori in strada
Nuove ombre sull’Arpac per i mancati controlli della qualità dell’aria a Napoli. Le centraline non funzionano a dovere, se tutto va bene se ne riparlerà a gennaio per avere informazioni sulle famigerate e pericolosissime polveri sottili (le pm10) e sulla quantità di benzene che respiriamo.
Così si accendono nuovamente i riflettori della Procura sull’Agenzia regionale per l’ambiente, dopo lo scandalo di due anni fa che portò a ben 63 indagati e all’azzaramento dei vertici dell’Agenzia.
Nella sostanza l’Arpac ha varato una gara che non riesce a chiudere per l’acquisto di nuove centraline. Quelle che appunto a gennaio dovrebbero garantire maggiore precisione nei dati. Uno stop sul quale gli investigatori intendono vederci chiaro.
A Napoli nessuno sa qual è la qualità dell’aria, e siamo nella città che ha record degli sforamenti negli anni scorsi. Di più, l’ex assessore Gennaro Nasti, siamo alla giunta Iervolino, la seconda, per questo motivo ci finì davvero sotto inchiesta. La questione delle responsabilità va ben chiarita. Perché il paradosso è che non tocca a Palazzo San Giacomo valutare la qualità dell’aria, al Comune tocca prendere decisioni se questa non rientra in determinati parametri. E in quel caso se non si prendono provvedimenti si finisce nei guai con la legge.
Ma se non si hanno i dati come si a fa decidere che strategia da mettere in campo? «La questione – racconta il vicesindaco e assessore all’Ambiente Tommaso Sodano – è seria – noi chiediamo continuamente all’Arpac la situazione. Ma non arrivano dati. Poi le centraline che non ci sono e la questione della gara non ci fanno dormire sonni tranquilli. Per decidere se chiudere o meno al traffico la città bisogna sapere cosa respiriamo».
Il vicesindaco è chiaro, tuttavia Sodano non intende limitarsi alla denuncia e allo scambio epistolare con l’Arpac. «Sono cambiati i dispositivi del traffico quindi bisognerebbe rilevare l’aria in maniera diversa, non mi pare che all’Arpac si stiano muovendo in questa direzione. Il Comune sta valutando l’acquisto di un paio di centraline per metterle in punti particolari. Così da un lato avremo finalmente dei dati su cui lavorare anche se non tocca a noi fare questo lavoro e dall’altro capiremo se le centraline Arpac funzionino davvero».