Sorbitolo killer, procura: capire se fiala era adulterata
Il sito di compravendite online eBay ha bloccato le vendite di Sorbitolo nel mondo e collabora con le autorità impegnate nelle investigazioni. Lo ha reso noto lo stesso sito in una nota. “eBay è profondamente addolorata da quanto accaduto a Barletta sabato 24 marzo. Ci sentiamo vicini alla famiglia della vittima” si legge nella nota.
OGGI AUTOPSIA A BARI – Sarà eseguita oggi alle 15 nel policlinico di Bari l’autopsia sul corpo di Teresa Sunna, la donna di 28 anni morta a Barletta dopo aver ingerito una fiala di sorbitolo prima di sottoporsi ad un test clinico di gastroenterologia. Il pm della Procura di Trani, Michele Ruggiero, al termine di una riunione tecnica presieduta dal procuratore Carlo Maria Capristo, ha affidato l’incarico a medico legale Giancarlo Divella e al tossicologo Roberto Gagliano Candela.
Sono cinque, sostanzialmente, i quesiti che la Procura della Repubblica di Trani ha posto ai medici incaricati dell’autopsia. Gli inquirenti chiedono di sapere quale tipo di sostanza sia stata somministrata alla vittima e alle due donne che hanno accusato malori, se questa sostanza faccia parte di un protocollo farmaceutico, la causa della morte di Teresa Sunna e del malore accusato dalle altre due donne, se sia stata tempestiva l’attività di soccorso da parte del personale del 118 e le modalità di acquisizione tramite internet del sorbitolo e di prodotti similari.
Sono buone le condizioni delle due donne che sabato scorso sono state colte da malore dopo avere ingerito una soluzione, di acqua e sorbitolo per poter effettuare test per le intolleranze alimentari in un centro diagnostico. La stessa soluzione che ha provocato la morte della 28enne tranese Teresa Sunna. Sono ancora ricoverate nei reparti di rianimazione, la 62enne, Addolorata Piazzola, e di medicina, la più giovane di 32 anni, Anna Abbrescia, solo perché possano restare ancora un po’ sotto osservazione, ma le loro condizioni cliniche non destano preoccupazione. Le donne rifiutano di parlare con i giornalisti dopo che la più giovane, Anna Abbrescia, ieri, ha rilasciato una intervista televisiva e dopo avere subito il pressing di media locali e nazionali. I medici fanno loro da ‘scudo’: “Dobbiamo preservare queste pazienti, non è giusto questo assalto mediatico, la paziente non vuole parlare con nessuno”, dice il medico di turno del reparto di medicina.
“Il vero problema, quello sul quale ci stiamo impegnando, è di individuare se ci siano state attività di manomissione di questo sorbitolo”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Trani, Carlo Maria Capristo, parlando con i giornalisti in una pausa di una riunione tecnica in corso. In procura è in corso una riunione per l’affidamento dell’incarico autoptico per stabilire le cause della morte di una giovane donna, dopo che aveva ingerito una sostanza per un esame di gastroenterologia.
Riferendosi alle tonnellate di prodotto sequestrate dal pm Michele Ruggiero, che dirige l’inchiesta, in un’azienda di Rovigo, il procuratore ha specificato che si cercherà di verificare “se questa sostanza è l’E420, come viene indicato tecnicamente il sorbitolo, e se ci sia una scheda tecnica di accompagnamento in sintonia con la sostanza che andiamo ad analizzare”. “Interessa sapere – ha aggiunto – se questa sostanza è effettivamente come è stata venduta via Internet, o se è stata adulterata”. Capristo ha riferito che sono stati “attivati anche canali internazionali”, perché il sorbitolo è stato venduto via internet anche all’estero. Il prefetto di Barletta-Andria-Trani, Carlo Sessa, ha “attivato – ha detto ancora il procuratore – un allarme sanitario”.
Prosegue il monitoraggio da parte del ministero della Salute. Gli esperti assieme agli investigatori stanno seguendo le indagini e raccolgono dati. Il gruppo di lavoro ha continuato il monitoraggio senza interruzioni anche stanotte. “Il mio assistito ha solo consigliato, per effettuare l’esame, uno studio tra i più noti di gastroenterologia, con il quale c’era collaborazione da anni e dove non si erano mai verificati incidenti”. Lo ha detto l’avv. Massimo Chiusolo, difensore di Mario Donato Pappagallo, uno dei tre indagati per la morte della donna che prima dell’esame aveva ingerito una fiala di sorbitolo. Pappagallo è il medico che aveva in cura la paziente, morta sabato scorso.