Sorpresa, il mare domizio è pulito. Sindaci e balneatori: «Ora i controlli»
Litorale domitio, tuffo possibile su tutta la costa, ma sindaci e
ambientalisti avvertono: «Non bisogna abbassare la guardia sulle cause
dell’inquinamento marino e bisogna intercettare nuove risorse per fogne e
impianti di depurazione moderni». Ieri l’iniziativa del cartello
ambientalista «Costa dei sogni» per fare il punto della situazione dopo
la pubblicazione dei dati dell’Arpac sulla ritrovata qualità dell’acqua
lungo i 50 chilometri di costa tra le province di Napoli e Caserta.Si
registra una significativa inversione di tendenza: su 74 punti di
controllo ben 41 – concentrati tra Castel Volturno e Sessa Aurunca, e
tra Pozzuoli e Monte di Procida – risultano addirittura di qualità
eccellente. Giugliano si merita dal buono allo scarso, ma migliora
comunque rispetto al passato. «Non si è compiuto nessun miracolo – dice
Gaetano Montefusco, legale di Costa dei sogni- Stiamo raccogliendo i
frutti del lavoro svolto dalla rete che da anni lotta per riportare la
bandierina blu sul litorale domitio».
Certo le notizie dell’Arpac arrivano subito dopo lo scandalo degli
sversamenti di percolato in mare e rischiano di confondere le idee
scoraggiando i bagnanti. Sono meno preoccupati gli operatori turistici
che temevano il collasso, dopo lo sversamento incontrollato di liquami
dal depuratore di Cuma nel 2009.
Ora il mare torna pulito, grazie all’attenzione delle associazioni e,
dicono gli ambientalisti, alle inchieste della magistratura.
«Registriamo che è bastato poco per vedere dei risultati così importanti
che non sono il frutto di interventi straordinari, ma delle insistenze
degli operatori che hanno preteso la gestione ordinaria», dice
Salvatore Trinchillo, Sib Napoli. Si chiede attenzione anche per gli
scarichi fognari abusivi. «Sui canali non c’è nessun controllo»,
denuncia Annamaria Lubrano, presidente Costa dei sogni.
I sindaci chiedono infrastrutture. «Dobbiamo pensare al ciclo integrato e
puntare al completamento delle fogne», dice il primo cittadino di
Monte di Procida, Franco Iannuzzi. «Ora dobbiamo chiedere all’assessore
regionale all’ambiente di avviare un’azione di programmazione
complessiva per evitare che le immondizie restino in strada e in mare»,
aggiunge Antonio Lepore, sindaco di Cellole.
Soddisfatto il sindaco del comune con la costa più lunga: 27 km sui 54
totali. «I risultati sono così postivi che sono stati addirittura messi
in dubbio – dice Antonio Scalzone, primo cittadino di Castel Volturno –
Ora attendiamo gli ultimi quattro prelievi di aprile e maggio, ma
siamo sulla buona strada dopo anni di denunce e manifestazioni in
piazza».
«È fondamentale che non si agisca sulla spinta dell’improvvisazione»,
rileva l’assessore di Bacoli, Giuseppe Scotto. Presenti anche il
presidente onorario dei balneatori Riccardo Scarselli, i membri di Mare
vivo, Freebacoli.