Sosta selvaggia all’aeroporto di Capodichino: vigilantes Gesac hanno solo l’arma del convincimento, non possono fare multe e i vecchi vigili, addio!
«Guardi signore che qui non può
parcheggiare. Dovrebbe spostarsi perché intralcia il traffico».
L’automobilista accaldato si volta verso l’uomo gentile con la
pettorina gialla, lo guarda con la faccia strafottente e, senza
parlare, fa un cenno spostando il mento in avanti che significa: «Embè,
tu chi sei? Perché dovrei spostarmi? Sai che ti dico? Io rimango qui e
non mi muovo…».
Benvenuti nel nuovo caos Capodichino dove i
vigili sono stati esclusi dai servizi di viabilità, e il controllo su
traffico e divieti di sosta è stato affidato alla società che gestisce
lo scalo la quale, però, non ha il potere di fare le multe.
L’unica arma che hanno i vigilantes privati è quella del convincimento:
secondo voi quanti napoletani si lasceranno convincere ad andare nel
parcheggio a pagamento quando possono comodamente rimanere in divieto
di sosta senza avere nemmeno la multa?
A dire la verità, un’arma nelle mani della Gesac c’è: la rimozione
forzata. Se l’auto lasciata in divieto intralcia la circolazione, i
controllori in pettorina gialla chiamano un carro gru dell’Aci che la
preleva e la porta via: per riprenderla bisogna sborsare 85 euro. Ma
ieri, in totale, ne hanno prese solo dieci. Il percorso burocratico per
prelevare un’auto è talmente intricato, che è quasi inutile star lì a
perdere tempo: l’automobilista si accorge che c’è il carro gru, corre e
va a infilarsi in macchina. Tanto, come noto, la multa non può scattare.
Ma c’è di più: il codice vieta di prelevare un’auto dentro la quale c’è
qualcuno. Così, per evitare quest’unica possibilità di sanzione, basta
aspettare l’amico in arrivo seduti in macchina: non ci saranno multe,
non ci sarà carro gru, e non ci sono più nemmeno i vigili che,
fischietto in bocca, invitano con rigore a spostare la macchina. Una
vera pacchia per il popolo napoletano, in larga parte incapace di
rispettare le norme e desideroso di apparire più furbo degli altri.
C’è stato un ampio studio, e anche approfondito, sulla
questione-aeroporto, che ha fatto scaturire un’ordinanza datata sedici
luglio. Il grande caos automobilistico, secondo i rilevamenti, si crea
nel vialone di accesso all’aeroporto: in quella zona continuano ad
operare, regolarmente, i vigili urbani. A partire dalla zona d’accesso
allo scalo (si chiama «sedime aeroportuale» in linguaggio tecnico),
quella dove è sistemato il tabellone che segnala le disponibilità dei
parcheggi, i vigili smettono di avere competenza e subentra in
controllo privato.
Il risultato, ieri, nella giornata d’esordio della nuova ordinanza, è
stato che in diverse ore della giornata s’è creata una paralisi totale.
Intorno alle nove del mattino, poi verso mezzogiorno, e ancora nel
pomeriggio, le auto in colonna bloccavano tutto il viale, fino
all’incrocio con la Tangenziale.
Nell’area di controllo privato erano in servizio quattro vigilantes.
Stazionavano nelle immediate vicinanze della zona partenze e arrivi, a
coppie. Nessuna verifica sui viali che circondano i parcheggi e
conducono al terminal 1, con il risultato che, anche lì, la sosta
selvaggia ha raggiunto il massimo storico.