Spagna, no ai rifiuti napoletani
Niente trasferimento di spazzatura in Spagna. L’immondizia napoletana non partirà per il Paese della corrida. La decisione è stata presa al termine di una trattativa durata oltre quattro mesi. L’assessorato all’ambiente dell’Andalucia ha firmato ufficialmente il «diniego dell’autorizzazione all’azienda Partenope Ambiente per il trasporto internazionale dell’immondizia». Per liberare lo stir di Caivano del peso dei rifiuti in eccesso, era già stato predisposto il trasferimento, via nave, di oltre 30mila tonnellate di materiale alla discarica «Vernisur» che si trova nei pressi di Jerez de la Frontera ma tutto s’è bloccato di fronte al netto «no» appena ricevuto. Il documento di diniego al trasloco della spazzatura porta la firma di Jesus Nieto, direttore generale del dipartimento di prevenzione e qualità dell’ambiente della giunta andalusa. Lo stesso Nieto, fin dal primo giorno in cui venne paventata l’ipotesi di accoglimento in territorio iberico dei residui napoletani, aveva lasciato intendere che ci sarebbero state severe verifiche prima della concessione dei permessi. Il principale quotidiano spagnolo, «El Pais», ha dedicato ampio spazio alla notizia che è stata diffusa con grande risalto dall’agenzia Europa Press e rilanciata da tutti gli organi di informazione dell’Andalucia. La delibera porta la data del nove marzo ma è stata resa nota solo ieri. Tra i motivi della mancata autorizzazione, secondo il quotidiano «El Pais» ci sarebbe il rispetto delle norme europee sui rifiuti, che prevedono il trasporto ai centri di smaltimento più vicini al luogo nel quale vengono prodotti, «e mi sembra chiaro che l’Andalucia non si trova nei pressi di Napoli», ha precisato all’agenzia Europa Press il consigliere della giunta per la protezione dell’ambiente, José Juan Diaz Trillo. Ma uno dei motivi che avrebbe convinto il governo locale andaluso a bloccare l’iniziativa, sarebbe legato anche all’impossibilità di verificare la composizione dei rifiuti che partono da Napoli verso la Spagna: «Il governo regionale – scrive El Pais – esprime inoltre preoccupazione circa la documentazione fornita: i dati consegnati assieme alla richiesta ufficiale non indicano in modo inequivocabile la composizione chimica dei rifiuti che arriveranno a Jerez de la Frontera, né sono allegati i test di accompagnamento per la verifica del percolato». Per il trasferimento dei rifiuti in Spagna il costo sarebbe stato di circa 120 euro a tonnellata. La macchina organizzativa era già stata messa in moto. I rifiuti sarebbero stati trasportati all’interno dei grossi sacchi impermeabili, caricati su navi di un armatore che abitualmente già effettua questo tipo di trasporti, e sbarcati al porto di Cadice. È possibile opporre ricorso alla decisione presa mercoledì scorso dalla giunta dell’Andalucia: le società interessate possono farlo entro un mese dalla pubblicazione della delibera.
Sul “no” arrivato dalla Spagna interviene l’avvocato Angelo Pisani, presidente dell’associazione NoiConsumatori.it, per il quale il diniego al conferimento dei rifiuti all’estero “rappresenta l’ennesimo insuccesso dell’amministrazione comunale di Napoli che continua a fare flop sulla gestione e sulla raccolta della spazzatura“. “Nonostante sia ormai chiaro a tutti che il Comune di Napoli è in ginocchio sotto tutti i punti di vista – spiega Pisani – la Giunta Iervolino non riesce a compiere un atto di dignità ed a dimettersi liberando la città da una gestione ormai passiva di ogni problematica”. “A farne le spese – aggiunge l’avvocato Pisani – sono i napoletani che continuano a pagare la Tarsu, che aumenta sempre, pur non ricevendo un servizio di raccolta e di conferimento dei rifiuti adeguato ed efficace. E’ arrivato il momento di dire basta allo stato di lassismo politico che si registra a Napoli – conclude Pisani – e che è testimoniato anche dal rifiuto del governo dell’Andalusia di accettare i rifiuti provenienti da Napoli”.