Stadio San Paolo – Gli urbanisti: rimuovere l’inutile gabbia frutterebbe al Comune decine di milioni di euro
Mentre la maggior parte degli stadi italiani e del mondo
sono scoperti, per “coprire” il San Paolo con l’attuale gabbia di ferro furono spesi 150 miliardi di lire, pari a circa
75 milioni di euro attuali. Un gruppo di prestigiosi urbanisti partenopei capitanati da Gerardo Mazziotti lancia oggi una proposta al Comune di Napoli: la rimozione dell’inutile gabbia, oltre a liberare lo stadio, potrebbe fruttare al Comune di Napoli alcune decine di milioni di euro. «Si tratta – dichiara Mazziotti – di fare una
gara europea fra le imprese specializzate nel recupero del ferro, da assegnare
al maggior offerente. I profilati d’acciaio non hanno subito in questi 25 anni
alcun deterioramento e sono recuperabili per essere impiegati per altre
costruzioni metalliche».
La rimozione della gabbia – che, spiegano gli studiosi, per fortuna è stata imbullonata e non saldata – potrà anche favorire l’inserimento dello stadio tra i beni contemplati dal Decreto Legge n°
42 del 22 gennaio 2004 trattandosi, secondo la Soprintendenza ai beni
architettonici, «di un’opera che può essere messa in relazione con la migliore
produzione architettonica italiana e internazionale per la essenzialità della
concezione che coniuga felicemente gli aspetti strutturali e quelli espressivi
in una sintesi assoluta».
«Noi – aggiunge il professor Mazziotti – insistiamo sulla necessità che lo stadio del
Napoli, come quello della Juventus a Torino o dell’Allianz Arena a Monaco, vada
realizzato nella città metropolitana, perché dei 60mila spettatori del San Paolo, 10mila sono
napoletani e 50mila sono della città metropolitana».