Stangata da Equitalia: aumentano gli interessi di mora dal 1° Maggio
Pur in tempi di crisi economica e con panorami allarmanti relativamente i mesi a venire, non si ferma la corsa al rialzo per ciò che riguarda i tassi di interesse applicati da Equitalia sui ritardati pagamenti delle cartelle esattoriali. Di concerto con la Banca d’Italia, Equitalia alzerà il tasso di interesse di un ulteriore 0.67% a partire dal prossimo mese di Maggio, portando così l’attuale tasso dal 4,55% al 5,22%. Nel corso degli ultimi 5 anni gli interessi applicati sui ritardati pagamenti hanno subito alcune variazioni: dopo il vertiginoso rialzo verificatosi nell’ottobre 2009 – in cui il tasso raggiunse la percentuale del 6,83% – nel 2012 si verificò un crollo di oltre due punti percentuali che fece assestare il tasso sull’attuale percentuale del 4,55%.
Ovviamente, tale rialzo peserà non poco sul budget già risicato degli italiani, in special modo per ciò che riguarda le cartelle con un saldo di importo elevato. Una notizia questa, che ha già preso l’attenzione di alcuni parlamentari e degli organi di stampa nazionali che mettono Equitalia con le spalle al muro, chiedendo come si possa pensare di rialzare i tassi di interesse in una nazione in crisi come l’Italia. La replica di Equitalia alle interrogazioni parlamentari è stata secca: attraverso un comunicato è stato infatti evidenziato – non senza una nota di polemica – come il rialzo del tasso d’interesse non venga deciso arbitrariamente dall’Ente ma dipenda direttamente dalle normative in vigore che regolano il recupero dei crediti, facendo così direttamente riferimento al l’articolo 30 del decreto del Presidente della Repubblica n. 602/1973 che in sintesi chiarisce che, decorso il tempo utile per procedere a regolare pagamento entro i termini previsti, scatta il calcolo degli interessi di mora che vengono applicati dalla data di notifica a quella del pagamento della cartella, sulla base dell’importo effettivo maggiorato delle relative sanzioni.
Tali interessi vengono calcolati prendendo in considerazione il tasso effettivo che è determinato – su base annua – dal Ministero delle Finanze che fa riferimento a sua volta, alla media dei tassi bancari attivi. Un risposta questa, che tende a voler tacitare qualsiasi altra rimostranza da parte del mondo politico e – indirettamente – dei cittadini e delle organizzazioni a sostegno di questi ultimi che sicuramente daranno battaglia – una volta di più – all’Ente preposto al recupero dei crediti. Tuttavia la replica conferma la normativa vigente in materia, come è possibile riscontrare direttamente sul sito del Ministero delle Finanze che aggiorna costantemente sul sito istituzionale, tali provvedimenti.