Statali, sciopero generale l’11/12
L’11 dicembre la Funzione Pubblica Cgil effettuerà uno sciopero generale
di tutti i comparti dei servizi pubblici. Lo ha annunciato il
segretario generale del sindacato, Carlo Podda. Lo sciopero generale
sarà di 8 ore e culminerà in 3 manifestazioni interregionali.
“L’atteggiamento di chiusura del governo che esclude il dialogo e
impone le scelte richiede uno slancio nella lotta degli statali in
difesa dei loro diritti”, ha detto.
La manifestazione che riunirà tutti i lavoratori del Centro Italia sarà a Roma in Piazza del Popolo, insieme con quella dell’Flc Cgil.
I sindacati rimproverano al governo in particolare il mancato finanziamento dei contratti
nella legge Finanziaria e la chiusura davanti alle esigenze dei
lavoratori del settore. “Il perdurare di un atteggiamento di totale
chiusura da parte del governo, il mancato finanziamento dei contratti
in finanziaria, la volontà del governo di perseguire una linea che
esclude il dialogo ed impone le scelte, richiedono uno slancio nella
lotta dei dipendenti pubblici in difesa dei loro diritti, diritti messi
in discussione dalla legge 15 del ministro Brunetta e dalla totale
umiliazione della democrazia sindacale”, spiega Podda. “La costante
ricerca della sintesi unitaria con Cisl e Uil, ricerca continuata anche
in queste settimane, non ha dato ancora i suoi frutti. In una tale
situazione, una grande organizzazione come la Cgil, pur continuando a
perseguire il percorso unitario, non può sottrarsi alla sua missione
sindacale” aggiunge il leader della Fp Cgil.
I motivi dello sciopero
Il sindacalista spiega infine che lo sciopero è stato proclamato “per contrastare una legge finanziaria che non prevede i rinnovi dei contratti pubblici.
Contro i tagli del salario accessorio e le decurtazioni per assenza per
malattia. Per combattere la controriforma Brunetta che elimina i
contratti nazionali e mortifica il lavoro. Per il diritto al contratto nazionale e la stabilizzazione dei lavoratori precari.
Per un incremento tabellare di 150 euro nel prossimo triennio e per
sostenere il ruolo delle Rsu e rivendicarne la convocazione delle
elezioni, per difendere la democrazia”.