“Stato non ci paga e Equitalia ci multa”. La denuncia di imprenditori calabresi
Quando nel gennaio del 2009 il maltempo causò una serie di frane che sommersero di fango e detriti decine di centri abitati e strade del Cosentino, in particolare nel paese di Belvedere Marittimo, il Comune con una serie di ordinanze impose ad alcune imprese di svolgere lavori di “somma urgenza” per liberare le zone colpite. Lavori per un costo di circa tre milioni e duecentomila euro. Ma quattro anni dopo, il debito non è stato ancora saldato. E’ la denuncia di Filippo Natale, titolare della ‘New Building’.
“Lo Stato ci sta costringendo al fallimento”, si sfoga l’imprenditore: “Ora che ho venduto una casa e quasi tutte le macchine movimento terra della mia impresa per pagare gli operai, dopo l’ingiunzione di Equitalia di versare i contributi assistenziali e previdenziali per un totale di 166.000 euro che, con more, sanzioni e interessi, sono diventati 380.000, rischio la chiusura”. Invece, “delle mie spettanze non ho avuto un euro – continua – e la crisi di liquidità ha costretto me e gli altri a indebitarsi con l’Inps e l’Inail, se non a chiudere”.
Già nell’agosto 2009, con altri imprenditori, Natale chiese all’allora prefetto di Cosenza, Antonio Reppucci, di sollecitare la Regione a trasferire i soldi necessari al Comune per saldare il debito. Il prefetto scrisse al governatore Giuseppe Scopelliti ma dalla Regione non arrivò risposta: “La compensazione con l’Amministrazione pubblica tra crediti e debiti, da noi è carta straccia: il Comune rimpalla le sue responsabilità alla Regione e questa fa orecchie da mercante”, accusa Natale.
Adesso, “sto pensando di occupare il Comune o di far pignorare i suoi beni e non sarò solo: siamo in oltre quindici titolari di impresa a vantare crediti per un totale di 3 milioni 200mila euro verso il Comune per gli stessi lavori durati quattro mesi”. Se questi soldi non arriveranno in tempi brevi, conclude l’imprenditore, le aziende rischiano di morire “strozzate dalle banche e soprattutto da Equitalia, che esige i suoi crediti ma non paga i debiti”.
Fonte: www.repubblica.it