Stop accreditamento per cliniche private: a rischio 500 lavoratori
Il neo commissario straordinario Antonio Gambacorta,
che ha sostituito ad agosto Mario Vasco, ha deliberato la sospensione
dell’attività e quindi dell’accreditamento delle case di cura private
convenzionate (clinica San Paolo e clinica Villa Fiorita di Aversa,
clinica della Salute di Santa Maria Capua Vetere e clinica Villa
Ortensia di Capua). La decisione è scaturita in parte da verbali
d’ispezione dei Nas di Caserta, che hanno riscontrato un ritardo
nell’applicazione dei requisiti richiesti dalla legge regionale 73/01
che prevedeva l’ampliamento degli spazi interni, l’ammodernamento
tecnologico ed il potenziamento delle dotazioni organiche delle
strutture sanitarie.
La Cisl territoriale ritiene questo provvedimento drammatico dal punto
di vista sanitario, in quanto va ad incidere fortemente sulla riduzione
dei posti letto già carenti sul territorio, oltre ad incidere sui
livelli occupazionali: si prevede, infatti, una perdita di circa 500
posti di lavoro. Il sindacato chiede un tavolo in Prefettura alla
presenza di tutti i consiglieri regionali, per poter fare un’attenta
analisi, tenendo presente che sono a rischio i servizi essenziali
previsti dalle vigenti leggi in materia sanitaria.
“E’ evidente – sostiene Nicola Cristiani, responsabile del Dipartimento
Sanità della Cisl Fp Caserta – che il commissario abbia agito in
ottemperanza delle leggi, ma non ha tenuto conto delle ripercussioni
negative che questo provvedimento avrà su tutta l’utenza dell’ex
territorio dell’Asl Caserta 2, poiché va a colpire intere popolazioni
come quelle dei comuni di Aversa, Capua e Santa Maria Capua Vetere. Non
è possibile che la provincia di Caserta venga sempre più discriminata,
siamo a conoscenza infatti che quasi tutte le strutture sanitarie
private accreditate della Regione Campania, a partire da quelle di
Napoli e provincia, si trovano nelle medesime condizioni, vale a dire,
che le suddette ristrutturazioni sono tutte in corso d’opera”.
“Allora è chiaro che la Regione e i consiglieri regionali che
rappresentano i cittadini di Caserta, debbano intervenire con forza e
far valere la propria rappresentanza, ciò per evitare il collasso dei
servizi sanitari e territoriali. Infatti, già oggi le strutture
pubbliche ospedaliere non riescono a garantire nemmeno le emergenza. E’
il caso quindi di ribadirlo, – denuncia infine Cristinai – non è più
possibile che la provincia di Caserta sia sempre la Cenerentola di una
politica sempre più Napolicentrica”.