Stop ad aumenti autostradali sull’A24 e A25. Pisani: "Rimborsi agli automobilisti per il periodo 2006-08. Possibile class action"
Il Tar del lazio ha finalmente deciso di annullare gli aumenti delle tariffe autostradali sulla A24 e sulla A25, tratte gestite da Autostrade dei Parchi.
Si parla di illegittimità degli
adeguamenti tariffari avvenuti nel 2006 e nel 2008. In particolare, il Tar del Lazio ha fatto riferimento al mancato rispetto del price-cap e
degli obblighi di miglioramento del servizio assunti dal gestore e
derivanti dalla Convenzione stipulata con l’Anas.
Dalla
sentenza della III sez. del Tar (Presidente Bruno Amoroso, Relatore
Cecilia Altavista) si evince quanto segue:
adeguamenti per il 2005, in relazione ad inadempimenti del
concessionario, avrebbe dovuto condurre una adeguata istruttoria sul
punto della realizzazione di quelle opere e di quegli interventi per
cui nell’anno precedente aveva negato l’adeguamento. Si deve far
riferimento alla nota ANAS del 29-12-2004 che aveva negato gli
adeguamenti per il 2005, sul presupposto dei minori investimenti sia
relativamente a nuove opere che a manutenzione ordinaria e
straordinaria effettuati dalla concessionaria, del mancato adeguamento
del piano finanziario e del mancato accollo dei mutui della precedente
concessionaria. In presenza di tali inadempimenti della convenzione, è
evidente il vizio di istruttoria che emerge dalla nota del 29-12-2005,
con la quale senza alcun riferimento a quanto contestato l’anno
precedente e alla circostanza della sospensione degli adeguamenti
tariffari ancora in corso, in mancanza di un provvedimento contrario,
si autorizza l’aumento del 5.87 per cento, corrispondente a quelle
negato per l’anno precedente.[…]
Sotto tali profili il ricorso n° 5332 del 2006 è fondato e va accolto
con conseguente annullamento degli adeguamenti tariffari dei pedaggi
autostradali per l’anno 2006. […]
L’aumento dell’agosto 2008 non è stato preceduto nè da una accertamento
da parte dell’Anas rispetto alla inadempienza precedentemente
contestata, nè da altro provvedimento di autorizzazione agli
adeguamenti. In base alla Convenzione, come sopra evidenziato, la
sospensione della revisione delle tariffe resta ferma fino alla
rimozione dell’inadempienza. Da tale prescrizione si deve desumere che
sia necessaria una verifica da parte dell’Amministrazione concedente
circa il venire meno dell’inadempienza per dar corso agli adeguamenti.
Prima di tutto deve essere rispettato il procedimento fissato dalla
Convenzione ( 30 giugno- 30 settembre, termine di 45 giorni per la
formazione del silenzio rifiuto); inoltre deve essere accertato, con
una previa verifica istruttoria, il venire meno dell’inadempimento.
Nel caso di specie, dagli atti di causa, in particolare dalla
documentazione prodotta dall’Avvocatura dello Stato, non risulta che vi
sia un atto dell’ANAS di verifica del superamento dell’inadempimento e
di accertamento della cessazione delle cause per cui erano stati
sospesi per gli anni precedenti gli adeguamenti tariffari. […]
L’atto dell’agosto 2008, con il quale l’Anas dà corso all’adeguamento
tariffario richiesto dal concessionario è, dunque, palesemente
illegittimo. […]
Sotto tali profili l’impugnazione proposta con il ricorso n° 11171 del
2008 è fondata e deve essere accolta con conseguente annullamento degli
adeguamenti tariffari dei pedaggi autostradali per l’anno 2008′.
Da domani, dunque, non ci saranno più gli aumenti dei pedaggi autostradali sulla Roma-L’Aquila
(A24) e sulla Torano-Pescara (A25) –
ha spiegato l’avvocato Angelo Pisani, Presidente Nazionale
dell’associazione Noi Consumatori.it –. Le tariffe
saranno pari a quelle di 5 anni fa. Non solo. Gli automobilisti che dall’1 gennaio 2006 ad oggi hanno
utilizzato le due tratte autostradali hanno diritto al rimborso, somme che se non saranno ridate automaticamente agli automobilisti, saranno ridate attraverso vie legali, di cui ci facciamo promotori attraverso una CLASS ACTION collettiva. Gli aventi diritto sono tutti coloro che possano dimostrare di aver utilizzato le suddette autostrade e quindi i titolari
Telepass, soggetti in possesso di ricevute o documenti che attestino
l’utilizzo delle tratte autostradali, ecc – ha concluso Pisani.
Rimborso Questo raggiunto è un ottimo risultato e finalmente si è messo fine, spero, agli indiscriminati aumenti di questi due tratta autostradali che in dieci anni hanno visto raddoppiare le tariffe. Ma adesso come si deve procedere per ottenere i rimborsi? O tutto finirà come spesso accade in Italia a tarallucci e vino?
geometra Come ho già scritto in data 2 maggio… tutto sta finendo a tarallucci e vino visto che nessuno risponde alla mia domanda? E visto soprattutto che le tariffe autostradali sulle due tratte sono rimaste ad oggi le stesse e non sono state riportate ai valori del 2005 come richiesto dalla sentenza immediatamente esecutiva?
Rimborso… Il 2 maggio chiedevo come ottenere i rimborsi. Ad oggi non ho avuto risposta. Inoltre le tariffe delle Autostrade condannate sono rimaste le stesse. Di fatto, come al solito, la sentenza è stata ignorata dai poteri forti. Quanto dobbiamo aspettare ancora per poter pretendere la restituzione del mal tolto e come dobbiamo fare?