Stop al fisco rapace e alla umiliazione dei cittadini per pagare le tasse, Noiconsumatori.it mette in guardia dal bluff rottamazione e dai debiti già prescritti
File vergognose e contribuenti trattati come schiavi. Questo scandalo si verifica ogni giorno in tutt’Italia e il caos in corso dimostra che i termini della rottamazione devono essere prorogati per consentire ai cittadini di poter esercitare ogni loro diritto. Non si può assistere a questo scandalo con poveri cittadini costretti in fila agli sportelli ex Equitalia (dove alle sei del mattino già sono finiti i numeri per entrare perché qualcuno già si è venduto i posti ) per pagare odiose tasse spinti dalla psicosi di ipoteche e fermi illegittimi. Dopo file estenuanti e mortificazione di ogni genere i contribuenti più attenti scoprono che nei conti ex Equitalia gli si chiede di tutto, anche i debiti degli antenati, ma in realtà non risulta più conveniente pagare e rottamare in tal modo tributi invece annullabili con ricorso e semplici eccezioni, evitando un salasso oltre quanto subito per poter vederci chiaro. È quanto sostengo da sempre, anche come presidente di Noiconsumatori.it, anche alla luce della recente sentenza della Cassazione, Sezioni Unite, che interviene in materia di prescrizione da applicare ai crediti erariali e quindi di fatto dichiara legittima la estinzione anche per prescrizione di tante pretese esattoriali che il sistema di riscossione prova ad incassare in ogni modo.
Finalmente i giudici della Suprema Corte, con più pronunce che i responsabili del fisco continuano ad ignorare, insensibili ai processi in corso costosissimi per i contribuenti e facili per loro, hanno ribadito l’orientamento favorevole al contribuente, stabilendo che, in caso di notifica della cartella esattoriale, questa non rende decennale la prescrizione ed, anzi, opera la prescrizione originaria del credito in questione il più delle volte quinquennale come anche per sanzioni ed interessi, il che significa che le cartelle antecedenti al 2014 sono in gran parte tutte prescritte e non vanno rottamate. È di applicazione generale il principio secondo il quale la scadenza del termine perentorio stabilito per opporsi o impugnare un atto di riscossione mediante ruolo o comunque di riscossione coattive, produce soltanto l’effetto sostanziale della irretrattabilità sul titolo di credito se ritualmente notificato, ma non determina anche l’effetto della cosiddetta “riconversione” del termine di prescrizione breve, che può essere tre o cinque anni come eventualmente previsto in quello decennale ordinario.
Tale principio, pertanto, si applica con riguardo a tutti gli atti di riscossione mediante ruolo o comunque di riscossione coattiva di crediti degli enti previdenziali o di crediti relativi ad entrate dello Stato, tributarie ed extratributarie, nonchè di crediti delle Regioni, delle Province, dei Comuni e degli altri Enti locali nonchè delle sanzioni amministrative per la violazione di norme tributarie o amministrative e così via. I contribuenti quindi possono evitare costosi rateizzi e le tanto sponsorizzate rottamazioni bluff , risparmiando notevoli file ed esborsi grazie ad una semplice eccezione di prescrizione, e potranno finalmente far annullare migliaia di cartelle esattoriali che il concessionario comunque utilizza facendo finta di nulla, pur di rastrellare pagamenti, intimorendo i cittadini con le note azioni esecutive. I contribuenti non devono farsi “intimorire, devono impugnare gli atti del fisco dove palesemente risultano crediti prescritti ed hanno il diritto anche di chiedere ad Equitalia l’estratto di ruolo per verificare se le cartelle esattoriali inserite nelle liste di rottamazione sono riconducibili a debiti prescritti.