Stop al fumo in auto e cortili
Vita sempre più dura per i fumatori. Dopo la legge Sirchia del 2003, il Parlamento sta lavorando a un disegno di legge bipartisan per vietare il fumo anche negli spazi all’aperto di scuole, università, ospedali, bar e ristoranti e per chi guida. Previsto anche il divieto di acquisto e di consumo di prodotti da tabacco per i minori di 18 anni. Pesanti multe per i commercianti trasgressori.
Le
sanzioni, come riporta il “Sole 24Ore”, saranno particolarmente severe
per i commercianti, che dovranno chiedere un documento d’identità: da
250 a 1.000 euro di multa e sospensione di un mese della licenza. I
distributori automatici dovranno avere un sistema per identificare
l’età di chi acquista le sigarette.
Stop nelle aree vicino a scuole e ospedali
Il
divieto di fumo, nel disegno di legge firmato da Ignazio Marino (Pd) e
Antonio Tomassini (Pdl), è in esame nella a commissione Igiene e sanità
del Senato, un iter per cercare di arrivre all’approvazione in tempi
rapidi. Il divieto dovrebbe valere anche “nelle aree esterne di
pertinenza” di scuole, atenei, strutture ospedaliere e luoghi di
assistenza e cura. Una modifica proposa dall’Idv estende lo stop alle
bionde anche per chi è alla guida di veicoli.
Massimo 10 pezzi nei pacchetti
Novità
anche per i pacchetti di sigarette e sigari: al massimo potranno
contenere dieci pezzi. Saranno allegati, inoltre, obbligatoriamente
foglietti illustrativi, come avviene per i farmaci in cui si
indicheranno le sostanze ed effetti pericolosi per i consumatori.
Fondo per lotta al tabagismo
Il
disegno di legge prevede, poi, un fondo per la prevenzione e la
riduzione dei danni da tabagismo, con corsi obbligatori per i medici e
tutto il personale pubblico. Ad alimentarlo sarà anche un aumento del
10% delle accise sui prodotti da tabacco.
Terrorismo totalitario La privacy, i diritti in essa contenuti e il diritto di proprietà vengono così violati. Per un fumatore, l’astenersi dal fumare è causa di crisi di astinenza (Mal di testa, sonnolenza, rallentamento della reattività, poca concentrazione, disattenzione); aumenta così il rischio di incidenti invece di diminuirlo. I acchetti con 10 pezzi anzichè 20 aumenta la massa dei rifiuti, che è un problema per l’ambiente. I divieti in generale provocano rabbia e non aiutano lo sviluppo delle responsabilità. Io, da fumatrice, non fumo in macchina se c’è un bambino, non ho mai fumato in luoghi pubblici o di natura sanitaria, e riesco a fumare meno se sono io che gestisco la decisione. Il divieto, nella psiche, provoca una reazione negativa che niente ha a che fare con la consapevolezza del rispetto degli altri e che istintivamente porta, guarda un po’, proprio ad accendere una sigaretta!
nuovi proibizionismi Chi fa’ le crociate contro il tabacco e’ nei libri paga delle case farmaceutiche infatti nello stesso momento promuovono la liberta’ della cannabis(che va’ bene pure a me).Infatti sia i prodotti di cessazione della nicotina(che non funzionano tra l’altro) sia la vendita della marijuana(in futuro) sono un business colossale.Osservate su you tube un qualsiasi video anni ’60 si fumava praticamente dappertutto e nessuno tossiva!!!!Quello che mi comincia a tossire alla fermata del bus e’ lui ad avere il cervello lavato!!!!!Ricordatevi che fumare era un NON PROBLEMA!!!!!!
Ci risiamo Se per compiacere le case farmaceutiche vogliono ghettizzare i fumatori,mettendoli allo stesso livello dei delinquenti, facciano pure.Se invece veramente tengono alla loro salute, cosa che non credo, proibiscano la vendita delle sigarette… con tutte le conseguenze economiche legate alla loro non vendita ed all’eventuale mercato nero. Per fare questo pero’ occorrono gli attribbuti!! Siamo sicuri che loro li abbiano?