Stop governo al nucleare, no realizzazione centrali
Il Governo ha deciso di soprassedere sul programma nucleare ed ha inserito nella moratoria già prevista nel decreto legge omnibus, all’esame dell’aula del Senato, l’abrogazione di tutte le norme previste per la realizzazione di impianti nucleari nel Paese.
L’emendamento all’ articolo cinque del decreto omnibus, presentato direttamente in Aula in mattinata e non inserito nel fascicolo degli emendamenti prestampati, afferma che ”al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare”. L’emendamento, presentato all’ ultimo momento, nelle intenzioni del governo avrebbe l’effetto di superare il referendum sul nucleare fissato a giugno e temuto dalla maggioranza.
CDM INDIVIDUERA’ NUOVA STRATEGIA ENERGETICA – ”Con l’emendamento viene affidato al Consiglio dei Ministri la definizione di una nuova Strategia energetica nazionale. La Strategia terrà conto delle indicazioni stabilite dall’Ue e dai competenti organismi internazionali; e, prima di essere approvata definitivamente dal Consiglio dei Ministri, sarà sottoposta all’esame della conferenza Stato-Regioni e delle competenti Commissioni parlamentari”. E’ quanto si legge in una nota di palazzo Chigi in cui si da’ conto dell’emendamento al decreto legge 34 per l’abrogazione delle norme riguardanti il programma di localizzazione, realizzazione ed attività sul territorio nazionale di impianti nucleari. ”Il Governo – si legge nel comunicato della presidenza del Consiglio dei ministri – ha presentato oggi un emendamento al decreto legge 34 attualmente all’esame del Senato. L’emendamento prevede l’abrogazione delle norme riguardanti il programma di localizzazione, realizzazione ed attività sul territorio nazionale di impianti nucleari”. ”Nello specifico – prosegue la nota – vengono abrogate le norme relative al nucleare contenute nel decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008; nella legge n. 99 del 2009; nel decreto legislativo n. 104 del 2010; nel decreto legislativo n. 31 del 2010 e nel decreto legislativo n. 41 del 2011”.
ROMANI, FUTURO E’ RINNOVABILI E ENERGIA VERDE – “E’ adesso importante andare avanti e guardare al futuro, impiegando le migliori tecnologie disponibili sul mercato per la produzione di energia pulita, in particolar modo per quanto riguarda il comparto delle rinnovabili e dell’energia verde”. Lo afferma il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, dopo lo stop alla realizzazione delle centrali nucleari, sottolineando l’intenzione del governo di “presentare al più presto, nell’ambito della Conferenza per l’Energia che convocheremo subito dopo l’estate, una nuova strategia energetica che rafforzi e potenzi il sistema produttivo ed energetico italiano per il prossimo ventennio”. L’emendamento presentato oggi, spiega Romani in una nota, “consentirà al governo di accelerare sulla presentazione di una nuova strategia energetica nazionale, a cui stiamo già lavorando con forte impegno”. L’obiettivo è quello di “individuare le nuove misure necessarie per garantire la sicurezza e la diversificazione dell’approvvigionamento energetico, per potenziare lo sviluppo delle infrastrutture e per sostenere gli investimenti in ricerca e sviluppo di questo settore così importante per il nostro Paese”. In questo senso, prosegue il ministro, “la decisione di abrogare i dispositivi di legge sulla realizzazione di impianti nucleari è perfettamente in linea con le strategie assunte da grandi Paesi come Germania, Stati Uniti, Giappone, Russia che, alla luce del disastro di Fukushima, stanno riprogrammando le proprie strategie. Scelte così importanti per il nostro futuro – conclude – non possono essere fatte sulla base di ondate emotive o di strumentalizzazioni politiche. Bisogna invece procedere sulla base di linee razionali, forti e condivise anche a livello comunitario”.
BERSANI, GOVERNO SCAPPA DA PROPRIE DECISIONI – “Il governo con ogni evidenza scappa dalle sue stesse decisioni”. Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha commentato, parlando con i giornalisti fuori dalla sede del partito, il blocco del programma nucleare deciso dell’esecutivo. “Credo che questa – ha proseguito – sia in ogni caso una vittoria nostra, di chi già prima dell’incidente in Giappone aveva messo in luce l’assurdità del piano così come il governo lo aveva concepito”. “Ora dobbiamo uscire dall’ambiguità – ha detto Bersani – e dire quale politica energetica vogliamo fare: non basta la moratoria sul nucleare, perché si aspettano risposte sulle energia rinnovabili dopo il disastro del decreto Romani. Noi incalzeremo il governo – ha affermato il segretario del Pd – e domani faremo un question time in cui vogliamo risposte chiare perché ci sono 100mila persone, per lo più giovani, che stanno perdendo il lavoro”.
DI PIETRO, GOVERNO TENTA ENNESIMA TRUFFA ITALIANI – “L’ennesima truffa del governo agli italiani”: così il leader di IdV Antonio Di Pietro, in una conferenza stampa a Montecitorio, ha definito l’emendamento inserito dall’Esecutivo nella moratoria al nucleare prevista nel decreto legge omnibus all’esame del Senato. “Se il governo – ha spiegato Di Pietro – avesse deciso di rinunciare al nucleare non potremmo che essere felici. Invece con questo emendamento si dice soltanto che si posticipa l’individuazione delle località in cui realizzare le centrali”. “Non giochiamo a fare i furbi. E’ evidente – ha proseguito – che l’esecutivo ha capito che la partita referendaria è persa e la vuole far finire prima del tempo”.
RUTELLI, GOVERNO FA MARCIA INDIETRO SU CENTRALI – “Il governo fa marcia indietro sul nucleare”. Lo dice il leader di Alleanza per l’Italia, Francesco Rutelli che si attribuisce il merito di aver presentato un emendamento per la soppressione del programma nucleare copiato dal governo. “L’esecutivo – spiega Rutelli – ha deciso di presentare un subemendamento che è identico a quello già presentato dai senatori di Api. Con la nostra proposta recepiamo il referendum abrogativo sul nucleare. Si mette fine così- conclude Rutelli- ad una illusione priva di presupposti economici e di garanzie di sicurezza, tanto più alla luce del disastro di Fukushima”.
BONELLI, NO GOVERNO? TRUCCO PER NON FARE REFERENDUM – “Lo stop del governo al folle programma nucleare non è per convinzione, ma per paura e necessità: paura di perdere le elezioni amministrative e di venire travolto dal referendum del 12 e 13 giugno che avrebbero portato anche alla completa abrogazione della legge sul legittimo impedimento”. Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli in una nota. “Questa ritirata del governo – aggiunge – è già di per sé una vittoria di tutti i cittadini e degli ecologisti che si sono mobilitati per mesi per fermare questa vera e propria follia. E’ una vittoria per noi Verdi che già con il referendum del 1987 abbiamo consegnato un grande risultato all’Italia, tenendola al riparo dalla follia nucleare”. “Ma il governo non ha assolutamente cambiato idea sul nucleare. Si tratta di un trucco per far saltare il quorum ai referendum e poi ripresentare in un secondo momento il decreto per le centrali, magari affidandosi ad un nuovo partner commerciale come gli americani di Westinghouse, con cui i contatti, come abbiamo denunciato nei giorni scorsi sono molto intensi – conclude Bonelli – Come mai, infatti l’Agenzia per la Sicurezza nucleare di Veronesi rimane operativa e non viene soppressa?”.
GINEFRA (PD), VERO OBIETTIVO E’ L’IMPEDIMENTO – “Il Governo presenta emendamento a Dl omnibus per ‘abrogare le disposizioni per i nuovi impianti’ cancellando di fatto il piano nucleare. Noi antinuclearisti potremmo gridare vittoria, in realtà è l’ennesima pagina triste di questa Legislatura”. Così il deputato democratico Dario Ginefra che aggiunge: “si cerca di non far raggiungere il quorum al Referendum per timore che possa essere abrogata la norma sul legittimo impedimento e si lascia il Paese senza un Piano energetico. Anche gli ambientalisti non possono che gridare all’irresponsabilità di Berlusconi e del suo Governo”.
ECODEM, EMENDAMENTO TRUFFA PER COLPIRE REFERENDUM – ”Addio al referendum sul nucleare. Il Governo vigliaccamente toglie la parola agli elettori, portando in Aula un emendamento al decreto omnibus che verra’ votato tra oggi e domani che intende abrogare le disposizioni relative alla realizzazione degli impianti nucleari. E addio anche alla moratoria di un anno, perche’ la procedura viene semplicemente sospesa sine die, in attesa forse di tempi migliori e sicuramente dopo avere aggirato l’ostacolo del referendum che avrebbe bocciato l’avventura nuclearista del Governo”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante. ”La paura fa novanta – dicono Della Seta e Ferrante – e il Governo pavido preferisce far saltare il quesito referendario, nel fondato timore che la bocciatura degli elettori fosse la pietra tombale sull’assurdo e pericoloso ritorno delle centrali atomiche nel nostro Paese”. ”Quella del governo – concludono i senatori – non e’ altro che una legge truffa in salsa nucleare, ma considerando che tutti i maggior Paesi si avviano a uscire dall’energia atomica, questo trucchetto e’ il definitivo harakiri dei nuclearisti nostrani”.
REALACCI, ORA INVESTIRE SU RICERCA E RINNOVABILI – “Sul nucleare il Governo terrorizzato dal giudizio degli italiani è costretto a fare marcia indietro. Il disastro che si è purtroppo verificato a Fukushima ha denudato la propaganda nucleare, ma chi è sempre stato contrario al ritorno al nucleare sa bene che si tratta di una scelta vecchia, sbagliata, impopolare e antieconomica per l’Italia. Dai dati in nostro possesso, di fatti, la maggior parte degli italiani, anche tra gli elettori del centro destra, è profondamente contraria ad un ritorno all’atomo”, lo afferma Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, commentando l’approvazione in Senato di un emendamento al decreto omnibus che abroga le norme per la realizzazioni delle centrali e di fatto ferma il piano nucleare. “Ora – prosegue Realacci – c’è una ragione in più per non perdere altro tempo con ingombranti feticci del passato e investire sulla ricerca, sul risparmio e sull’efficienza energetica, sulle fonti rinnovabili. Tutti campi in cui l’Italia può dare molto e che possono rappresentare il vero futuro per il nostro paese”.