Strade,stop ai cartelli in dialetto
I cartelli stradali dovranno riportare unicamente l’indicazione in lingua italiana. Lo ha deciso il governo, bocciando una legge regionale approvata a febbraio in Friuli Venezia Giulia che, puntando a valorizzare i dialetti, prevedeva la possibilità di realizzare cartelli stradali bilingue. “Se non fosse stata impugnata dal governo sarebbe stato il caos” ha spiegato a Repubblica il senatore Ferruccio Saro.
La
norma friulana è nata da tra diversi disegni di legge presentati
rispettivamente dalla Lega, dal Pdl e dall’Udc con l’Italia dei Valori.
Ma a Roma la decisione non è piaciuta. “Le strade della regione
rischiavano di diventare una Babele linguistica – avverte il senatore
Saro -. La bocciatura da parte del governo mi sembra l’unico antidoto”.
Nelle
strade del Friuli, intanto, erano già apparsi i primi cartelli stradali
in dialetto, per la gioia di tutti quelli che vedevano nell’iniziativa
la possibilità di rivalutare le innumerevoli lingue parlate nella
regione. Un elenco infinito che va dal veneto goriziano, al maranese
passando per il liventino e il muggesano.
Ora gli uomini del
Carroccio, tra i più accesi promotori della legge, si appellano al
neogovernatore della Regione Luca Zaia perché intervenga. “E’ sempre
stato molto attento alla valorizzazione delle identità culturali – ha
detto il vicecapogruppo leghista in consiglio regionale, Federico
Razzini -. Con il suo aiuto possiamo davvero cambiare marcia”.
quanta disinformazione! Segnalo che dal 1999 con la legge 482/99 (riconoscimento e tutela delle minoranze linguistiche storiche ai sensi dell’art. 6 della Costituzione italiana) in Italia la toponomastica non è solo in lingua italiana ma anche bilingue (lingua della minoranza – lingua italiana) in tutti i comuni italiani in cui vivono le 12 minoranze linguistiche riconosciute con la L.482/99. Ossia nella regione Friuli – Venezia Giulia, è dal 1999 che c’è la toponomastica bilingue e persino trilingue (sloveno-italiano; friulano-sloveno; tedesco-italiano). Peccato che il giornalista che ha scritto l’articolo non lo sappia! La legge regionale impugnata riguarda esclusivamente la valorizzazione dei dialetti della lingua italiana. Per i quali non ci può essere tutela linguistica ma solo valorizzaione culturale e dunque nessun cartello toponomastico in dialetto. Costa così tanto informarsi prima di scrivere un articolo?