Lavoratori stressati? Ecco cosa rischia l’imprenditore
La prevenzione del rischio stress nei lavoratori rientra fra i doveri primari dell’imprenditore. Tanto è vero che esiste ormai una casistica articolata, con relative sanzioni. Ad esempio, se non è stata effettuata la valutazione dello stress nella compilazione del “Documento di Valutazione dei Rischi”, il datore di lavoro rischia il pagamento di una sanzione da 2.500 euro fino ad un massimo di 6.400, ma nei casi più gravi c’è l’arresto da 3 a 6 mesi. La stessa sanzione è applicata anche se il fascicolo sul rischio stress è redatto senza l’effettiva presenza del responsabile servizio prevenzione e protezione e del medico competente. Inoltre, quando nel fascicolo mancano le misure di prevenzione necessarie, o non sono riportati i riferimenti di chi ha il dovere di provvedere alla redazione del DVR, la sanzione è tra i 2.000 ed i 4.000 euro.
In sostanza, per il legislatore, lo stress nel lavoro deve essere valutato alla pari degli altri rischi e deve essere evitato utilizzando le opportune misure di prevenzione. Nel fascicolo debbono inoltre essere presenti i criteri di valutazione utilizzati nell’analisi della valutazione del rischio stress lavoro correlato, o le mansioni più a rischio. In caso contrario si va incontro ad una ammenda tra i 1.000 ed i 2.000 euro.
Nella valutazione dello stress lavoro correlato l’imprenditore può avvalersi di professionisti esperti, ad esempio uno psicologo del lavoro. La valutazione del rischio stress lavoro correlato deve essere inserita in un apposito fascicolo nel documento di valutazione dei rischi: la valutazione dei rischi è un compito del datore del lavoro che non può essere delegato; questi, però, può avvalersi dell’aiuto di un professionista esperto in materia, come uno psicologo del lavoro. Vanno prese attentamente in considerazione, fra le altre, quelle mansioni che sono già prevedibilmente portatrici di stress.
«Previste dal Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro – spiega l’avvocato Angelo Pisani – queste norme si armonizzano sempre con il buon profilo d’impresa, perché è evidente che dove si previene o si azzera per quanto possibile lo stress, aumentano la produttività, il rendimento e l’efficienza aziendale. Non dimentichiamo che lo stress può manifestarsi nel lavoratore in forme diverse, ma dalle semplici cefalee o tensioni muscolari si può arrivare a gravi patologie croniche, compresi disturbi comportamentali e psicologici».