Studenti Italiani: tra i più ‘ciucci’ dell’area Ocse!
Risultati medi degli studenti italiani tra
i più scarsi dell’area Ocse: gli alunni italiani di 15 anni sono
indietro di due terzi di anno scolastico nelle scienze rispetto alla
media europea e di due anni rispetto ai migliori, i finlandesi.
Livello istruzione. Secondo il rapporto, inoltre, soltanto la
metà della popolazione del nostro paese ha completato l’istruzione
secondaria superiore, rispetto ai due terzi della popolazione dell’area
Ocse.
Costo elevato. Anche le prestazioni della scuola variano molto
tra una regione e l’altra, in particolare tra nord e sud. Altro
elemento segnalato dall’Ocse è che il costo più elevato della nostra
istruzione è dovuto al rapporto insegnante per studente che è del 50%
più alto: 9,6 insegnati ogni 100 studenti in Italia, rispetto ai 6,5
professori dell’area Ocse.
Insegnanti più anziani. Altri elementi negativi segnalati
dall’Ocse, l’anzianità media degli insegnanti italiani e la mancanza di
una valutazione a livello nazionale. «La motivazione principale per
accedere alla professione – rileva l’Ocse – sembra essere soltanto
l’elevata sicurezza del posto di lavoro», Non solo, in Italia, rispetto
agli altri paesi europei «l’evanzamento di carriere avviene solo per
anzianità». Tra le raccomandazioni per la scuola italiana, il
contenimento della spesa, una migliore assunzione di responsabilità e
autonomia, un più lato livello della qualità dell’insegnamento e
un’attenzione alle prestazioni degli allievi più deboli per ridurre i
casi di abbandono. Secondo l’Ocse, è inoltre «preferibile legare gli
aumenti di stipendi a buone prestazioni, piuttosto che aumentare gli
stipendi a tutti gli insegnanti incondizionatamente».
Gelmini: avanti con riforme E proprio di fronte a questo il
ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha commentato: «Il
rapporto Ocse ci dà ragione. Molte delle osservazioni poste dai
sindacati e dall’opposizione vengono smentite clamorosamente da questa
indagine. L’Ocse auspica un’azione riformista e suggerisce
provvedimenti urgenti che noi abbiamo adottato fin dal nostro
insediamento un anno fa». «Per questi motivi e in linea con quanto
sostenuto dall’Ocse – ha concluso Gelmini – è urgente proseguire con le
riforme che sono indispensabili per migliorare questa scuola. Non basta
e non è utile difendere la scuola così come è oggi. In particolare le
osservazioni di coloro che contrastano le riforme non trovano
fondamento e non sono utili per il rilancio dell’istruzione in Italia».
Gelmini – in un messaggio inviato alla Federazione italiana scuole
materne (Fism) e reso noto in occasione del congresso nazionale a 35
anni dalla fondazione – ha poi affermato che i dati dell’impegno
dell’organizzazione «sono la prova reale che la scuola paritaria è una
scuola concretamente pubblica».
Pd: Gelmini bocciata dall’Ocse. Ma c’è chi vede nell’analisi
dell’Ocse una stroncatura alla Gelmini. Il senatore del Pd Antonio
Rusconi accusa il governo di non essersi mai occupato della scuola.
«Come pensa il ministro – chiede ironicamente Rusconi – di migliorare
la pagella della scuola italiana con 8 miliardi di tagli e di risorse o
impedendo, di fatto, a qualsiasi giovane motivato di entrare come
docente?».