Svela il tradimento via sms Cassazione condanna amante
ROMA
– Cornuta sì, “mazziata” no. Dalla Cassazione arriva una sentenza che
sancisce come “lesione della dignità” il caso di una signora che ha
saputo del tradimento del compagno da un sms spedito proprio
dall’amante. Inammissibile quindi il ricorso di una donna calabrese di
36 anni, Graziella A., condannata dal Tribunale di Castrovillari al
pagamento di 300 euro per molestie ai danni di Franca M., pena poi
sospesa con la condizionale.
Cinque gli sms incriminati, spediti
dal 29 al 31 luglio 2007. In questi messaggi Graziella informava Franca
del tradimento del convivente, descrivendo inoltre le espressioni
sprezzanti usate dall’uomo nei confronti della compagna, da cui ha
avuto una figlia.
A poco sono servite le giustificazioni di
Graziella, secondo la quale gli sms sono stati solo cinque e la
relazione clandestina era ormai ben nota a tutti. Per la Cassazione gli
sms erano comunque “lesivi della dignità oltre che del decoro e
dell’onore della persona offesa”.
Piazza Cavour ha evidenziato
inoltre che legittimamente la donna è stata condannata per il reato di
molestia che “può essere arrecata anche mediante l’invio di brevi
messaggi di testo”. Per avere rivelato il tradimento tramite telefonino
Graziella, cui la multa è stata condonata, dovrà comunque pagare le
spese processuali oltre a 1000 euro alla cassa delle ammende per avere
fatto perdere tempo alla giustizia.