Tac fuori uso: muore operaio per trauma cranico
I carabinieri stanno indagando sulle
circostanze della morte di un operaio, Francesco Mennillo,di 48 anni,
avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri all’ ospedale San Giovanni Bosco.
Mennillo, che era impiegato in lavori socialmente utili, si era recato
poco prima delle 13 a prendere la figlia piccola alla scuola elementare
«Moscati», nel quartiere Secondigliano.
L’ uomo è crollato a
terra colto da un malore improvviso ed ha battuto il capo sul selciato,
riportando un trauma cranico. Un ambulanza del 118 lo ha soccorso e
trasportato al vicino ospedale «San Giovanni Bosco». Qui – secondo la
denuncia presentata ai carabinieri dalla moglie, Patrizia Lestingi –
sarebbe rimasto dalle 13.40 alle 16 circa nel pronto soccorso, senza
essere sottoposto a Tac, perchè i due apparecchi in dotazione
all’ospedale per effettuare l’ esame diagnostico sarebbero entrambi
fuori uso.
In ospedale è accorsa anche la sorella, Patrizia,
paramedica dell’ ospedale «Cardarelli», che ha tentato di trasferire
Mennillo nella rianimazione dell’altro ospedale senza riuscirvi perchè
i medici del San Giovanni Bosco l’hanno informata che Mennillo era
ormai in bradicardia. Secondo l’avvocato Michele Giametti, al quale la
famiglia dell’operaio ha dato mandato, l’operaio sarebbe stato tenuto
circa due ore su una barella, assicurato con cinghie, sulla base di una
prima diagnosi dei medici del San Giovanni Bosco che parlava di
«convulsioni epilettiche». Francesco Mennillo è morto poco dopo le 18.
Secondo la cartella clinica redatta dai medici del San Giovanni Bosco
per problemi ematologici sopravvenuti. Le piastrine dell’operaio ed i
valori dell’emoglobina sarebbero crollati. La moglie ha denunciato per
colpa professionale i medici dell’Ospedale San Giovanni Bosco e ha
nominato un consulente legale. La salma dell’operaio è stata
trasportata al Secondo Policlinico in attesa dell’autopsia.