Tagli fiscali, risparmi da 1.400 €
Tra abolizione dell’Ici, detassazione sugli straordinari e congelamento della rata del mutuo, ogni famiglia potrà risparmiare fino a 1.400 euro. Il calcolo è stato fatto dal “Sole 24 Ore”, secondo cui la parte maggiore del taglio alle spese verrebbe dagli straordinari, con un risparmio che premierebbe soprattutto chi più si avvicina al tetto fissato, i 30mila euro di reddito. All’Ici dicono addio 17 milioni di famiglie.
Il capitolo più incerto è quello sul congelamento della rata del mutuo, dove i calcoli sono molto indicativi. Ma quanto ai risparmi legati ai tagli fiscali sugli straordinari, secondo il quotidiano finanziario si potrà arrivare anche fino ai 760 euro. Quanto all’Ici, una famiglia che vive in una grande città potrà contare su un taglio delle tasse anche superiore ai 500 euro.
A continuare a pagare la tassa sulla prima casa a giugno saranno soltanto lo 0,3% delle famiglie, pari in tutto a 54mila nuclei.
E sulla possibilità di rinegoziare i mutui a tasso variabile offerta dall’accordo tra governo e Abi? In questo caso, secondo i dati di Ing Direct, un mutuo trentennale che era stato acceso nel 2006 ha già visto crescere la rata di 200 euro al mese. Si potrà dunque contare, ma solo indicativamente, su uno sconto di questo tenore. Ma i benefici di questa misura sono difficilmente calcolabili, dal momento che dipenderanno dall’andamento dei tassi. Infatti congelare la rate del mutuo significherà anche allungarne la durata e quindi pagare di più, proprio in relazione al trend del costo del denaro.
Insomma alla fine, euro più euro meno, ogni famiglia riuscirà a tenersi nel portafogli quasi uno stipendio in più. E il risparmio maggiore andrà ai redditi più bassi. Il “Sole” considera tre casi concreti: il primo di una famiglia con reddito complessivo di 45mila euro, il secondo con 60mila euro, il terzo con 100mila. Se la prima risparmierà 1.421 euro, la seconda taglierà le sue spese per 879 e la terza per 899.
VIA L’ICI, MA NON PER I RICCHI
I ricchi continueranno a pagare l’Ici sulla casa. I “non esentati” saranno infatti i proprietari di case delle categorie catastali A1 (signorili), A8 (ville) e A9 (palazzi e castelli). Poco più di 70mila unità immobiliari, scrive il “Sole”, su un complesso abitativo nazionale pari a 30 milioni, tra i quali il 73% sono prime case. Insomma, tra ville e residenze di lusso si parla di poco più di 50mila costruzioni, pari allo 0,3% del totale. E i proprietari hanno redditi superiori ai 200mila euro. Che renderanno, con la loro Ici, circa 100 milioni di euro. Briciole, per il bilancio di uno Stato.
MUTUI, CALCOLO DIFFICILE
Qui il risparmio è praticamente impossibile da calcolare. I mutui potranno essere rinegoziati, ma può darsi che l’operazione di tornare alla rata del 2006 non venga scelta da tutte le famiglie interessate (un milione e 250mila). Sarà possibile prolungare il prestito da un minimo di tre mesi fino a un massimo di 52.
STRAORDINARI, MENO TASSE PER UN DIPENDENTE SU DUE
Qui gli aumenti in busta paga saranno tra i 200 e gli 800 euro l’anno e costeranno allo Stato un miliardo di euro. In tutto sono 17 milioni i dipendenti, a cui bisogna sottrarre quelli pubblici, circa 3 milioni, e quelli che guadagnano meno di 8mila euro, altri 3,8 milioni. Saranno interessati dalla manovra circa l’85% del totale: arriviamo a circa 9 milioni di persone. Tra queste però è difficile conteggiare quelli che ricorreranno agli straordinari. Un calcolo indicativo parla del 45% del totale.