Tarsu, arrivano i rimborsi per 23mila famiglie napoletane
Da oggi le famiglie povere potranno
accedere al rimborso totale o parziale della Tarsu, la tassa per lo
smaltimento dei rifiuti che ha subito un aumento del 60%. La giunta
guidata dal sindaco Rosa Russo Iervolino – su proposta dell’assessore
alle Politiche sociali Giulio Riccio – ha approvato la delibera dal
valore di due milioni e 450mila euro.
Ma quante sono le famiglie che possono accedere agli sgravi? Si tratta
di 23mila famiglie il cui reddito non deve superare i 7.500 euro
all’anno. Costituisce titolo per accedere agli sgravi anche se in
famiglia si ha un diversamente abile o figli a carico. Il rimborso
arriverà sotto forma di buono compreso tra un massimo di 150 euro e un
minimo di 120 euro. Questo buono lo si potrà scontare agli sportelli di
Equitalia, la concessionaria che per conto del Comune incassa la
gabella.
«Il provvedimento rappresenta un segnale importante per i napoletani –
spiega il sindaco – Da sempre la prima missione dell’amministrazione
comunale è stata sostenere i più deboli e le famiglie che fanno fatica
ad arrivare a fine mese. Ora, con l’approvazione di questa delibera,
abbiamo riequilibrato la scelta legislativa del governo che ci ha
obbligati ad aumentare la tassa sui rifiuti».
Si ricorderà che l’esecutivo nazionale al termine della fase
emrgenziale per la questione rifiuti ha fatto rientrare la città in un
regime normale per quello che riguarda la fiscalità. E quindi il costo
dei rifiuti, come accade nel resto del Paese, deve essere completamente
coperto con la tassa. La forbice era di circa 80 milioni di euro, di
qui l’aumento del 60% della Tarsu.
Soddisfazione esprime l’assessore Riccio: «Con questo atto che fa
decollare i rimborsi Tarsu – spiega – si conferma l’impianto del
governo cittadino fondato sull’equità sociale e si sottolinea con
chiarezza l’orientamento sociale cui è uniformata l’azione del Comune».
Per Riccio «la giunta ha adeguato la Tarsu in seguito all’emanazione di
una legge del governo, con la delibera di oggi raggiunge l’obiettivo di
alleggerire l’onere per le famiglie che vivono un disagio economico,
alle quali l’attenzione dell’amministrazione è rivolta costantemente».
Non è finita qui, l’assessore alle Finanze Riccardo Realfonzo spiega
materialmente come attivare i rimborsi: «I due provvedimenti sui
contributi per il pagamento della Tarsu – dice – introducono una
modalità assolutamente innovativa rispetto al sistema dei rimborsi
Tarsu in vigore fino ad oggi. Grazie alla collaborazione tra gli uffici
comunali e il concessionario Equitalia i cittadini pagheranno la Tarsu
in parte utilizzando un buono che sarà distribuito a tutte le famiglie
eventi diritto e solo per la parte rimanente di tasca propria. Pertanto
sarà definitivamente eliminata la modalità che prevedeva il pagamento
preventivo di tutte le rate Tarsu per poi attendere i tempi burocratici
del rimborso».
Le buone notizie su questo fronte non si esauriscono ancora. Si sta
cercando di reperire fondi per allargare a un numero maggiore delle
23mila famiglia censite a cui spedire il buono. E a Chiaiano – dove
insiste la discarica che ha scatenato una rivolta appena dodici mesi fa
– gli abitanti dovrebbero godere del cosiddetto «regime zero». Cosa
significa?
L’assessore all’Igiene urbana sta preparando una delibera, i fondi
verranno recuperati entro un mese in fase di assestamento di bilancio,
con la quale le 6mila famiglie che si trovano a risiedere nelle
vicinanze della discarica non dovrebbero pagare un solo euro di Tarsu.