Tassa sui morti, aumento della Tarsu e tagli al San Carlo
L’appello della seduta sul
bilancio ha visto come punti di discussione due punti chiave: l’aumento della
Tarsu e i tagli al San Carlo. Ma non solo. Udite, udite: arriva LA TASSA SUI
MORTI così come definita dal Consigliere Andrea Santoro (An), presidente
della commissione d’indagine sui cimiteri. Si tratta di 3 milioni di euro di
entrate previste da un «contributo per giardinaggio, nettezza e decoro» dei
servizi cimiteriali.
La tassa dovrà essere pagata da tutti
i proprietari dei loculi «che nel novanta per cento dei casi — ricorda Santoro
— sono proprietà delle arciconfraternite della Curia di Napoli. La quale,
peraltro, ha già aperto un contenzioso col Comune per opporsi alla riscossione
di questa tariffa». La maggioranza dei proprietari dei loculi, però, sono
defunti. Dunque, chi paga? Il morto? No, allora gli eredi!
Santoro ha, inoltre, affermato
che «c’è stata una gara da 830 mila euro di base d’asta lo scorso anno per
l’affidamento per 18 mesi del servizio di verifica delle posizioni
amministrative relative alle concessioni cimiteriali per l’aggiornamento della
banca dati finalizzato proprio al recupero del contributo per giardinaggio,
nettezza e decoro».
Dunque, nuova tassa sui morti –
che pagheranno i vivi – e aumento anche della tassa sulla spazzatura, tanto
perché il servizio ‘funziona bene’. La Tarsu sarà, infatti, aumentata del 60%
nel mese di Settembre. Il Pdl ha chiesto all’assessore Realfonzo di ritirare
il documento ed egli ha risposto dando la colpa al governo Berlusconi «che —
ha detto — non ha voluto rinviare la copertura del cento per cento del costo di
smaltimento a carico dei Comuni », quindi dei contribuenti, come volle, però,
nel 2007 il governo Prodi.
Per quanto riguarda il San Carlo
Realfonzo ha detto che «è stata una scelta dolorosa ma necessaria » ma che
però «il Comune è aperto al confronto anche per evitare effetti negativi per i
lavoratori del teatro».
Entro martedì prossimo ne sapremo
di più.